Storia della mafia

Origini del Termine

Le prime origini della mafia risalgono alla seconda metà del XIX secolo quando, nonostante le apparenti novità portate dall’unificazione italiana, continuò a mantenersi in Sicilia il sistema feudale che vedeva le grandi proprietà terriere nelle mani di pochi baroni, ai quali si andava a poco a poco sostituendo la nuova classe emergente dei “ burgisi ”.

Come gli antichi baroni, anche i nuovi proprietari non coltivavano direttamente i loro feudi, ma ne affidavano la gestione ad un intermediario, “ il gabelloto “, grande affittuario del feudo che dava quote a piccoli coltivatori a compartecipazione. Al servizio del gabelloto c’era il campiere, sorta di guardia armata, cui si affidava il compito di assicurare l’ordine costituito nella campagna.
Alle origini e fino alla metà del secolo XX, la mafia fu soprattutto “mafia del feudo” articolata in gruppi di potere ( le cosiddette cosche ) che agivano su territori ben delineati e si arrogavano il diritto di dirimere controversie, ricorrendo anche all’uso della forza. E già fin dai primi anni del regno, si determinò la tendenza del trasferimento, il così detto “sistema mafioso”, al campo dell’attività politica e amministrativa. Fin dalle sue origini, quindi, la mafia si rivelò un elemento determinante della competizione politica come garante del poter costituito. Tale funzione di garante della conservazione fu assolta soprattutto tra la fine del XIX e la prima metà del XX secolo in opposizione al movimento contadino che, dopo la fase protestatoria dei Fasci dei lavoratori, si organizzò in leghe e cooperative per la tutela dei braccianti e per la gestione diretta della terra. Furono quelli gli anni della repressione di ogni forma di rivendicazione: si pensi ai gravi episodi del 1904 contro le cooperative agricole, alla soppressione degli organizzatori dell’occupazione di terre incolte del primo dopoguerra e alle sanguinose rappresaglie di sindacalisti verificatesi tra il 1946 e il 1955.

Cronologia Caduti nella lotta alle mafie e per la democrazia e vittime innocenti

icone-pdfscarica elenco in pdf caduti lotta alla mafia

1861

3 marzo. A Santa Margherita Belice (Agrigento) viene ucciso il medico Giuseppe Montalbano che guidava i contadini che rivendicavano le terre usurpate da Giovanna Filangeri, nonna dello scrittore Tomasi di Lampedusa.

17 maggio. A Palermo viene ucciso Pietro Sampolo, docente di diritto. Sono rimasti ignoti mandanti ed esecutori, ma si è ipotizzata la pista mafiosa.

1863

3 agosto. A Palermo viene ucciso Giovanni Corrao, generale garibaldino: un delitto “politico-mafioso” teso ad eliminare un protagonista della vita politica, scomodo per le sue doti e per il seguito popolare di cui godeva.

1872

26 novembre. A S. Mauro Castelverde (Palermo) ucciso dalla banda Rocca-Rinaldi il sindaco trentenne Giuseppe Pace Torrisi, che si adoperava per la cattura dei banditi.

1876

15 giugno. A Bagheria (Palermo) viene ucciso il caporale delle guardie campestri Giuseppe Aguglia che si opponeva apertamente alla mafia della zona.

1878

10 marzo. A Palermo scompare la diciassettenne Anna Nocera, ad opera del mafioso Leonardo Amoroso che dopo averla sedotta voleva disfarsi di lei.

1889

25 febbraio. A Castelbuono (Palermo) si suicida il delegato di Pubblica sicurezza Stanislao Rampolla. Aveva denunciato le compromissioni del sindaco di Marineo (Palermo) con la mafia. Il sindaco era rimasto al suo posto e il funzionario era stato trasferito.

1893

20 gennaio. A Caltavuturo (Palermo) l’esercito spara sui contadini che avevano occupato le terre che avrebbero dovuto essere divise per compensare l’abolizione degli usi civici e che erano state usurpate da alcuni borghesi: 13 morti e molti feriti.

1 febbraio. Sul treno tra Trabia e Palermo, viene ucciso Emanuele Notarbartolo, sindaco di Palermo dal 1873 al 1875 e direttore del Banco di Sicilia dal 1876 al 1890. Avveduto amministratore e incorruttibile moralizzatore si era opposto alle manovre speculative per il controllo del Banco.

25 dicembre. Natale di sangue a Lercara Friddi (Palermo). Durante una manifestazione contro le tasse i soldati sparano sui dimostranti. 7 morti: Antonino Di Gregorio,Antonina GrecoPaolo Lo MonacoGaspare MavaroFrancesco PiazzaTeresa SeminerioStefano Vicari, e vari feriti. Il “tumulto” di?Lercara si spiega con le ambiguità del Fascio locale e la contrapposizione tra due famiglie rivali. Nel processo ai dirigenti dei Fasci siciliani sarà incriminato e condannato Bernardino Verro.

1894

1 gennaio. A Pietraperzia, attualmente in provincia di Enna, durante una manifestazione contro le tasse comunali, i soldati sparano sulla folla: 8 morti, tra cui una bambina, e 15 feriti. È uno degli ultimi episodi della vicenda dei Fasci siciliani, privi di direzione in seguito all’arresto dei dirigenti, assimilabili alle tradizionali rivolte contadine represse nel sangue dalle forze dell’ordine.

2 gennaio. A Gibellina (Trapani) manifestazione contro le tasse comunali. Alcune guardie campestri e i soldati aprono il fuoco (i militari senza squilli di tromba): 14 morti tra i manifestanti. Il pretore Tommaso Casapinta, che erroneamente si credeva che avesse ordinato il fuoco, viene ucciso a sassate e bastonate.
Lo stesso giorno a Belmonte Mezzagno (Palermo) scontro tra soldati e manifestanti. Due morti: il soldato Francesco Sculli e il contadino Stefano Monte.

3 gennaio. Viene decretato lo stato d’assedio in Sicilia, i Fasci dei lavoratori sono sciolti e i dirigenti vengono arrestati e processati. A Marineo (Palermo) durante una manifestazione contro le tasse le forze dell’ordine sparano sui dimostranti. Rimasero uccisi: Filippo Barbaccia (anni 65), Giorgio Dragotta (26), Antonino Francaviglia(43), Giovanni Greco (24), Concetta Lombardo (o Barcia) (40), Matteo Maneri (36), Ciro (o Andrea) Raineri (42), Michele Russo (25), Filippo Triolo (43). Morirono successivamente: Giuseppe Daidone (40), Santo Lo Pinto (mesi 9), Antonino Mansello (o Manzello) (32), Anna Oliveri (anni 1), Cira Russo (mesi 9),Antonino Salerno (anni 2), Maria Spinella (2), Giuseppe Taormina (46).

5 gennaio. A Santa Caterina Villarmosa (Caltanissetta) manifestazione contro le tasse. L’esercito spara sulla folla: 14 morti e molti feriti.

1896

27 dicembre 1896. A Palermo viene uccisa Emanuela Sansone, figlia diciassettenne della bettoliera Giuseppa Di Sano. I mafiosi sospettavano che la madre li avesse denunciati per fabbricazione di banconote false.

1904

13 settembre. A Castelluzzo, borgata di Monte San Giuliano (l’attuale Erice, in provincia di Trapani), i carabinieri sparano sui contadini soci di una cooperativa, riunitisi per svolgere delle pratiche per prendere in affittanza collettiva dei terreni: 2 morti, Vito Lombardo e Giuseppe Poma, e 8 feriti, tra cui una donna.

1905

14 ottobre. A Corleone (Palermo) viene ucciso Luciano Nicoletti, bracciante, impegnato nelle lotte dei Fasci siciliani e per le affittanze collettive.

1906

12 gennaio. A Corleone uccisione del medico Andrea Orlando che aveva sostenuto le lotte dei contadini per le affittanze collettive e per il rinnovo dell’amministrazione comunale.

1909

12 marzo. A Palermo, in Piazza Marina, uccisione del tenente di polizia degli Stati Uniti Joe Petrosino, in Sicilia per indagare sull’emigrazione clandestina. Indiziato dell’omicidio è il capomafia Vito Cascio Ferro ma il delitto rimane impunito.

1911

16 maggio. A Santo Stefano Quisquina (Agrigento) uccisione di Lorenzo Panepinto, dirigente del movimento contadino e del Partito socialista. Sospettato dell’omicidio è il gabelloto Giuseppe Anzalone, figlioccio del Ministro di Grazia e Giustizia Camillo Finocchiaro Aprile. Il processo svoltosi a Catania vide l’abbandono degli avvocati di parte civile e si concluse con l’assoluzione dell’imputato.

1914

20 maggio. A Piana dei Greci (Palermo) viene assassinato il dirigente socialista Mariano Barbato, cugino di Nicola Barbato, uno dei dirigenti più prestigiosi del movimento contadino, assieme al cognato Giorgio Pecoraro.

1915

3 novembre. A Corleone (Palermo) uccisione di Bernardino Verro, uno dei principali organizzatori del movimento contadino fin dai tempi dei Fasci siciliani, dirigente del Partito socialista, sindaco del paese.

1916

Febbraio. A Palermo, nella borgata di Ciaculli, ucciso il sacerdote Giorgio Gennaro, che aveva denunciato il ruolo dei mafiosi nell’amministrazione delle rendite ecclesiastiche.

1919

29 gennaio. A Corleone (Palermo) uccisione di Giovanni Zangara, dirigente del movimento contadino e assessore comunale della giunta socialista.

6 luglio. A Resuttano (Caltanissetta) muore l’arciprete Costantino Stella. Era stato accoltellato, il 29 giugno sulla porta di casa, da un sicario rimasto sconosciuto. Don Stella era un “prete sociale” impegnato in varie attività e aveva fondato la Cassa rurale e artigiana.

22 settembre. A Prizzi (Palermo) ucciso Giuseppe Rumore, segretario della Lega contadina.

9 ottobre. A Terranova (l’attuale Gela) uccisi durante una manifestazione i contadini socialisti Vincenzo Catutti e Giuseppe Iozza. Il procedimento contro rappresentanti delle forze dell’ordine si concluse con il proscioglimento.

10 dicembre. A Gangi (Palermo) ucciso dal brigante Nicolò Andaloro il maresciallo dei carabinieri Francesco Tralongo.

13 dicembre. A Barrafranca (Enna) uccisione del presidente della Lega per il miglioramento agricolo Alfonso Canzio. Organizzava le lotte contadine per l’esproprio dei latifondi.

1920

29 febbraio. A Prizzi (Palermo) uccisione di Nicolò Alongi, dirigente del movimento contadino. La dirigente socialista Maria Giudice e il segretario del sindacato dei metalmeccanici di Palermo Giovanni Orcel indicano come mandante il capomafia di Prizzi Silvestro Gristina, indicato dallo stesso Alongi come responsabile del suo previsto assassinio, ma il delitto rimarrà impunito.

30 settembre. Nel corso del mese di settembre, nella frazione Raffo di Petralia Soprana (Palermo), sono uccisi Paolo Li Puma e Croce Di Gangi, consiglieri comunali socialisti.

3 ottobre. A Noto (Siracusa) uccisione del sindacalista socialista Paolo Mirmina. Anche in Sicilia orientale negli anni che precedono l’avvento del fascismo è in atto un’offensiva condotta da agrari, mafiosi, dove ci sono, e nazionalisti che attaccano le giunte comunali di sinistra e colpiscono dirigenti e militanti impegnati nelle occupazioni delle terre e nella difesa della democrazia.

14 ottobre. A Palermo, in corso Vittorio Emanuele, con un colpo di pugnale viene assassinato Giovanni Orcel. Segretario della Fiom, il sindacato dei metalmeccanici, direttore del foglio “La Dittatura proletaria”, aveva organizzato l’occupazione del Cantiere navale con l’autogestione operaia e assieme a Nicolò Alongi aveva avviato forme di lotta unitaria con il movimento contadino.

17 ottobre. A Trapani ucciso il socialista Pietro Grammatico.

27 ottobre. A Vita (Trapani) viene ucciso il capolega Giuseppe Monticciuolo. Il prefetto di Trapani scriveva: “La sua fine fu decisa perché Presidente dell’Associazione pel miglioramento dei contadini ed esponente maggiore dell’agitazione agraria in Vita”.

6 novembre. A Monte San Giuliano (l’attuale Erice) ucciso il socialista Giovanni Augugliaro.

27 novembre. A Gibellina (Trapani) viene ucciso l’arciprete Stefano Caronia, organizzatore della sezione locale del Partito popolare, che aveva contrastato la mafia chiedendo di controllare personalmente l’esazione dei censi enfiteutici ecclesiastici.

26 dicembre. A Casteltermini (Agrigento) quattro mafiosi lanciano una bomba nella sezione socialista uccidendo 5 persone: Giuseppe Zaffuto segretario della sezione,Calogero FaldettaGaetano CircoCarmelo Minardi e Salvatore Varsalona. Secondo gli inquirenti responsabili furono mafiosi della Valle del Platani.

1921

29 gennaio. A Vittoria (Ragusa) combattenti di orientamento nazionalista, fascisti e il gruppo mafioso locale devastano il circolo socialista e sparano sui lavoratori, provocando la morte di Giuseppe Compagna, consigliere comunale socialista.

19 febbraio. Nelle campagne di Salemi (Trapani) ucciso il contadino socialista Pietro Ponzo. Impegnato nelle lotte contadine fin dai Fasci siciliani, presidente della Cooperativa Agricola di Salemi. Negli anni 1919-1920 partecipa alle manifestazioni e alle occupazioni delle terre per l’assegnazione dei latifondi.

28 aprile. A Piana dei Greci, dal 1941 degli Albanesi (Palermo), assassinio del presidente della Lega dei contadini Vito Stassi, detto Carusci. Consigliere comunale socialista nel 1907 e nel 1914, era un protagonista delle lotte contadine per l’assegnazione delle terre incolte.

4 maggio. A Piana dei Greci (Palermo) uccisione dei militanti socialisti Vito e Giuseppe Cassarà.

1922

16 gennaio. A Paceco (Trapani) vengono uccisi Domenico Spatola, militante comunista, Mario e Pietro Paolo Spatola, figli del dirigente comunista Giacomo, protagonista delle lotte contadine fin dai Fasci siciliani.

23 gennaio. A Castelvetrano (Trapani), ferito in un agguato Tommaso Mangiapanello, organizzatore delle lotte agrarie e assessore comunale socialista. Muore il giorno dopo.

16 febbraio. A Dattilo-Paceco (Trapani) viene ucciso Antonino Scuderi, consigliere comunale socialista e segretario della locale Società Agricola Cooperativa.

10 giugno. Sulla strada provinciale per Monte San Giuliano (l’attuale Erice, Trapani) viene ucciso Sebastiano Bonfiglio, sindaco socialista del paese. Membro della direzione del Partito socialista, era uno dei più significativi organizzatori delle lotte contadine e della resistenza al fascismo.

1943

2 settembre. Nei pressi di San Giuseppe Jato (Palermo) il ventunenne Salvatore Giuliano uccide il carabiniere Antonio Mancino, di 24 anni, che voleva sequestrargli dei sacchi di grano trasportati in contravvenzione alle norme sul contrabbando. Giuliano si dà alla latitanza e comincia così la sua carriera di bandito che durerà fino al 5 luglio 1950.

1944

29 marzo. A Partinico (Palermo), durante una dimostrazione contro il carovita, rimane ucciso per un colpo d’arma da fuoco il ragazzo Lorenzo Pupillo. Il maresciallo Benedetto Scaglione, ritenuto responsabile dell’uccisione del ragazzo, viene ferito da una bomba a mano e muore dissanguato.

27 maggio. A Regalbuto (Enna), nel corso di disordini in occasione di un raduno separatista, viene ucciso Santi Milisenna, segretario della federazione comunista di Enna.

6 agosto. A Casteldaccia (Palermo) omicidio di Andrea Raia, militante comunista e componente del comitato di controllo sui granai del popolo. “La Voce comunista” del 12 agosto scrive: “Le modalità dell’assassinio sono tali da fare sicuramente ritenere che gli esecutori materiali siano da ricercare tra i maffiosi locali”.

19 ottobre. A Palermo durante una manifestazione contro il carovita davanti alla Prefettura, l’esercito spara sui manifestanti. Secondo le dichiarazioni ufficiali i morti furono 19 e 108 i feriti. Secondo il Comitato di Liberazione i morti furono 30 e i feriti 150. Tra le vittime molti ragazzi. Nel cinquantesimo anniversario della strage a Palazzo Comitini, prima sede della Prefettura ed ora della Provincia, è stata scoperta una lapide che riporta i nomi di 24 caduti: Giuseppe Balistreri di anni 16, Vincenzo Buccio di anni 22, Vincenzo Cacciatore di anni 38, Domenico Cordone di anni 16, Rosario Corsaro di anni 30, Michele Damiano di anni 12, Natale D’Atria di anni 28,Giuseppe Ferrante di anni 18, Vincenzo Galatà di anni 19, Carmelo Gandolfo di anni 25, Francesco Giannotta di anni 22, Salvatore Grifati di anni 9, Eugenio Lanzarone di anni 20, Gioacchino La Spisa di anni 17, Rosario Lo Verde di anni 17, Giuseppe Maligno di anni 22, Erasmo Midolo di anni 19, Andrea Oliveri di anni 15, Salvatore Orlando di anni 17, Cristina Parrinello di anni 68, Anna Pecoraro di anni 37, Vincenzo Puccio di anni 22, Giacomo Venturelli di anni 70, Aldo Volpesdi anni 23.

1945

28 marzo. A Corleone (Palermo) uccisione della guardia campestre Calogero Comajanni. Aveva denunciato un furto commesso da Luciano Liggio.

20 giugno. A San Giuseppe Jato (Palermo) la banda Giuliano uccide il maresciallo dei carabinieri Filippo Scimone.

11 settembre. A Ficarazzi (Palermo) uccisione di Agostino D’Alessandria, guardiano di pozzi e segretario della Camera del lavoro, che aveva avviato una lotta contro il controllo mafioso dell’acqua per l’irrigazione dei giardini.

18 settembre. A Palma di Montechiaro (Agrigento) in un conflitto a fuoco con dei banditi muoiono i carabinieri Calogero Cicero e Fedele De Francisca.

16 ottobre. Nei pressi di Niscemi (Caltanissetta) in un conflitto a fuoco con i banditi cadono tre carabinieri: Michele Di MiceliMario PaolettiRosario Pagano.

18 novembre. A Cattolica Eraclea (Agrigento) ucciso il segretario della Camera del Lavoro Giuseppe Scalia. In un conflitto a fuoco con i mafiosi viene colpito a morte Scalia e rimane ferito il vicesindaco socialista Aurelio Bentivegna.

4 dicembre. A Ventimiglia (Palermo) viene assassinato Giuseppe Puntarello, segretario della locale sezione del Partito comunista, impegnato nel movimento contadino.

1946

8 gennaio. A Partinico (Palermo) banditi della banda Giuliano uccidono il carabiniere Vincenzo Miserendino.

18 gennaio. Nei pressi di Montelepre (Palermo) in un’imboscata tesa dalla banda Giuliano muoiono 4 militari: Vitangelo CinquepalmiVittorio EpifaniAngelo LombardiImerio Piccini.

28 gennaio. In territorio di Gela (Caltanissetta) agguato della banda dei “niscemesi”. Uccisi i carabinieri Vincenzo AmenduniFiorentino BonfiglioMario Boscone,Emanuele GrecoGiovanni La BroccaVittorio LevicoPietro LoriaMario Spampinato. I corpi, gettati in una miniera, saranno ritrovati il 25 maggio del ’46.

7 marzo. A Burgio (Agrigento) ucciso il segretario della Camera del lavoro Antonino Guarisco. Rimane uccisa anche la passante Marina Spinelli.

25 marzo. Nelle campagne di Pioppo, frazione di Monreale (Palermo), trovato il corpo del carabiniere Francesco Sassano. Accanto un foglio con la scritta: “Questa è la fine delle spie. Giuliano”.

25 aprile. A San Cipirello (Palermo) nella notte tra il 25 e il 26 aprile banditi della banda Giuliano uccidono i fratelli Giuseppe e Mario Misuraca, feriscono l’altro fratello Salvatore e il cognato Salvatore Cappello. È un’esecuzione in piena regola, come punizione per aver abbandonato la banda e avere cominciato a collaborare con la giustizia.

16 maggio. A Favara (Agrigento) viene ucciso il sindaco socialista Gaetano Guarino. Farmacista, nelle elezioni comunali del marzo precedente si era candidato nella lista del Blocco del popolo che aveva ottenuto un gran numero di voti.

28 giugno. Uccisione del sindaco socialista di Naro (Agrigento) e dirigente contadino Pino Camilleri. Colpito con fucile caricato a lupara mentre si recava a cavallo a Riesi (Caltanissetta), al feudo Deliella, oggetto di contesa tra gabelloti mafiosi e contadini.

22 settembre. Ad Alia (Palermo) una bomba lanciata all’interno della casa del segretario della Camera del lavoro, dove si svolgeva una riunione di contadini, uccide Giovanni Castiglione e Girolamo Scaccia e ferisce 13 persone. I contadini stavano preparando l’occupazione dei feudi gestiti da gabelloti mafiosi.

6 ottobre. A Castronovo (Palermo) durante un comizio per le elezioni comunali, una bomba viene lanciata tra la folla: 3 morti e 17 feriti.

22 ottobre. A Santa Ninfa (Trapani) viene ucciso Giuseppe Biondo, mezzadro iscritto alla Federterra, che lottava per l’applicazione della legge sulla divisione del prodotto al 60% per il mezzadro e al 40% per il proprietario. Era stato sfrattato illegalmente dal proprietario del terreno ma era tornato a lavorarvi.

2 novembre. Nelle campagne di Belmonte Mezzagno (Palermo) vengono uccisi i fratelli GiovanniVincenzo e Giuseppe Santangelo, contadini. Con loro erano due ragazzi, fatti allontanare da tredici banditi che sparano ai contadini alla nuca come se si trattasse di un’esecuzione. È rimasto oscuro il movente ma è evidente l’intento di terrorizzare i contadini della zona.

25 novembre. A Joppolo (Agrigento) viene ucciso Giovanni Severino, segretario della Camera del lavoro.

28 novembre. A Calabricata (Crotone) un campiere uccide Giuditta Levato, di 31 anni, madre di due figli e incinta, protagonista delle lotte contadine di Calabria.

21 dicembre. A Baucina (Palermo) attentato a Nicolò Azoti, segretario della Camera del lavoro. Otto giorni prima era stato avvicinato con toni minacciosi dal gabelloto del feudo Traversa che i contadini chiedevano in concessione. Muore il 23 dicembre.

1947

4 gennaio. A Sciacca (Agrigento) uccisione di Accursio Miraglia, segretario della Camera del lavoro e dirigente comunista. Il delitto, come del resto tutti gli omicidi di dirigenti e militanti del movimento contadino, è rimasto impunito.

17 gennaio. A Ficarazzi (Palermo) viene ucciso Pietro Macchiarella, militante del Partito comunista, impegnato nelle lotte contadine.

13 febbraio. A Villabate (Palermo) ucciso il sindacalista Nunzio Sansone.

7 marzo. A Messina, durante una manifestazione contro il carovita, i carabinieri al grido di “Avanti Savoia” (c’era già la Repubblica) sparano sulla folla. Uccisi i manifestantiBiagio Pellegrino e Giuseppe Maiorana. 15 feriti.

13 aprile. A Petilia Policastro (Catanzaro), nel corso di una manifestazione di contadini, la polizia spara uccidendo Francesco Mascaro e Isabella Carvelli e ferendo molti altri manifestanti.

29 aprile. A Potenza, durante una manifestazione per il lavoro, sono uccisi dalle forze dell’ordine Antonio Bastiano e Pietro Rosa.

1 maggio. Strage di Portella della Ginestra (Palermo). Nel pianoro tra Piana degli Albanesi, San Giuseppe Jato e San Cipirello, dove fin dai tempi dei Fasci siciliani si manifestava per il primo maggio, quell’anno i contadini erano affluiti in gran numero per la festa del lavoro e per festeggiare la vittoria delle sinistre raccolte nel Blocco del popolo alle prime elezioni regionali del 20 aprile. Improvvisamente dalla montagne circostanti si comincia a sparare sulla folla. Secondo le fonti ufficiali ci furono 11 morti e 27 feriti. In realtà i morti furono di più (alcuni morirono successivamente per le ferite riportate) e il numero dei feriti varia da 33 a 65.
Morirono sul colpo: Margherita Clesceri, madre di sei figli e incinta, Giorgio CusenzaCastrense Intravaia di 18 anni, Vincenzina La Fata di 8 anni, Serafino Lascaridi 15 anni, Giovanni MegnaFrancesco Vicari. Morivano pochi giorni dopo: Vito Allotta di 19 anni, Giuseppe Di Maggio di 13 anni, Filippo Di SalvoGiovanni Grifòdi 12 anni. Morivano successivamente: Provvidenza GrecoVincenza SpinaVincenzo La Rocca, padre di Cristina, una bambina di 9 anni ferita a Portella (un esame radiografico del 1997 ha rilevato nel suo corpo la presenza di un frammento metallico, probabilmente una scheggia di granata), con la figlia sulle spalle si recò a piedi a San Cipirello e morì qualche settimana dopo, stremato dalla fatica. Tra i morti del primo maggio c’è anche il campiere Emanuele Busellini, ucciso dai banditi della banda Giuliano che l’avevano incontrato lungo la strada per recarsi sul luogo della strage.

9 maggio. Nelle campagne di Partinico (Palermo) ritrovato il corpo del contadino Michelangelo Salvia, ucciso con colpi di arma da fuoco, probabilmente ad opera di mafiosi del luogo.

22 giugno. In provincia di Palermo attacchi con armi da fuoco e bombe a mano alle sezioni del Partito comunista di Partinico, Borgetto e Cinisi, alle sedi delle Camere del lavoro di Carini e San Giuseppe Jato e alla sezione del Partito socialista di Monreale. A Partinico vengono colpiti a morte Giuseppe Casarrubea e Vincenzo Lo Jacono. Sul posto viene trovato un volantino firmato dal bandito Giuliano che invita i siciliani a lottare “contro la canea dei rossi” e annuncia la costituzione di un quartiere generale di lotta contro il bolscevismo, promettendo sussidi a quanti si sarebbero presentati alla sede della formazione militare, il feudo Sagana nelle vicinanze.

22 ottobre. A Terrasini (Palermo) uccisione di Giuseppe Maniaci, segretario della Confederterra e militante del Pci. Si era politicizzato nel carcere di Porto Longone, dove era detenuto per reati comuni e aveva conosciuto i dirigenti comunisti Scoccimarro e Terracini.

3 novembre. A San Giuseppe Jato (Palermo) viene ucciso Calogero Caiola. Doveva testimoniare per la strage di Portella.

8 novembre. A Marsala (Trapani) uccisione di Vito Pipitone, segretario della Confederterra, impegnato nelle lotte contadine.

19 novembre. A Gravina (Bari), durante uno sciopero agricolo, negli scontri con le forze dell’ordine muore Ignazio Labadessa.

20 novembre. A Campi Salentini (Lecce), negli scontri con le forze dell’ordine durante una manifestazione contadina, muoiono Antonio Augusti e Santo Niccoli.

21 novembre. A Partinico (Palermo) viene ferito dai banditi il tenente colonnello Luigi Geronazzo, che muore successivamente.

25 novembre. A Bisignano (Cosenza), durante una manifestazione, viene ucciso dalle forze dell’ordine l’operaio Rosmundo Mari.

5 dicembre. A Roma, durante uno sciopero a rovescio degli edili, negli scontri con le forze dell’ordine muore Giuseppe Tanas.

21 dicembre. A Canicattì (Agrigento), durante una manifestazione di disoccupati, un carabiniere spara sulla folla. Segue un conflitto in cui cadono i manifestanti Domenico AmatoAngelo Laura e Salvatore Lupo e viene ferito il carabiniere Giuseppe Iannolino che morirà dopo quattro giorni.
A Campobello di Licata (Agrigento), negli scontri con le forze dell’ordine durante una manifestazione, muore il bracciante Francesco D’Antone.

1948

4 gennaio. La banda Giuliano uccide nelle campagne tra Palermo e Trapani il confidente Carlo Gulino e il nipotino Francesco di 3 anni.

8 febbraio. A San Ferdinando di Puglia (Foggia) militanti di destra e guardie campestri sparano sui partecipanti a una manifestazione del Fronte democratico popolare uccidendo Vincenzo DionisiGiuseppe Di Troia e Giuseppe De Michele e ferendo 25 persone. Seguono attacchi alle sedi dei partiti di sinistra, della Camera del lavoro e dell’Anpi con l’uccisione del socialista Nicola Francone e del bambino di 7 anni Raffaele Riondino.

2 marzo. Nella campagne di Petralia Soprana (Palermo) ucciso Epifanio Li Puma, socialista, dirigente del movimento contadino per l’occupazione delle terre incolte. Si era opposto all’ingresso dei mafiosi nella cooperativa “La madre terra”.

10 marzo. A Corleone (Palermo) scompare Placido Rizzotto, partigiano, socialista, segretario della Camera del lavoro, dirigente delle lotte contadine. Il bambino Giuseppe Letizia, in stato di shock per avere assistito all’esecuzione del delitto, muore in seguito alle “cure” prestate dal medico capomafia Michele Navarra e dal dottor Ignazio Dell’Aira.

1 aprile. A Camporeale (Palermo) assassinio del segretario della Confederterra ed esponente socialista Calogero Cangelosi e ferimento dei militanti del movimento contadino Vito Di Salvo e Vincenzo Liotta. Il delitto era stato preceduto da intimidazioni e nel paese, dominato dal capomafia Vanni Sacco, si erano registrati fatti allarmanti: attentati a dirigenti del movimento contadino, incendio della sezione socialista. Il delitto rimane impunito.

13 aprile. Ad Andria (Bari) la polizia spara sui contadini che manifestano per l’assegnazione delle terre. Cade ucciso il bracciante Riccardo Suriano.

20 maggio. A Trecenta (Rovigo), durante uno scipero di braccianti, l’intervento delle forze dell’ordine causa la morte di Evelino Tosarello.

3 giugno. A Spino d’Adda (Cremona) le forze dell’ordine sparano durante una manifestazione di braccianti uccidendo Luigi Venturini.

11 giugno. A Partinico i banditi della banda Giuliano uccidono il possidente Marcantonio Giacalone e il figlio Antonio: si erano rifiutati di sborsare una somma di denaro.

30 giugno. A S. Martino in Rio (Reggio Emilia) l’intervento delle forze dell’ordine durante uno sciopero agricolo causa la morte di Sante Mussini.

3 settembre. A Partinico (Palermo) la banda Giuliano uccide il capitano dei carabinieri Antonino Di Salvo, il maresciallo Nicola Messina e il commissario di Pubblica Sicurezza Celestino Zapponi.

22 settembre. A Pianello (Piacenza) in un’imboscata viene ucciso il segretario della Camera del lavoro Artemio Repetti.

16 dicembre. In un agguato della banda Giuliano cade ucciso il brigadiere di PS Giovanni Tasquier e vengono feriti tre agenti.

1949

4 aprile. A Mazara del Vallo (Trapani) il bracciante Francesco La Rosa muore durante un interrogatorio nella caserma dei carabinieri.

17 maggio. A Molinella (Bologna), durante uno sciopero, il carabiniere Francesco Galati uccide Maria Margotti, 34 anni, mondina, vedova di guerra e madre di due bambine, mentre tornava a casa con un gruppo di compagni, dopo avere ottenuto l’astensione dal lavoro dei “crumiri”, ingaggiati dagli agrari. Il carabiniere fu condannato a sei mesi.

20 maggio. A Mediglia (Milano) un proprietario terriero uccide il diciottenne Pasquale Lombardi che invitava i braccianti allo sciopero.

3 giugno. A Forlì durante uno sciopero la polizia intervenie e uccide l’operaia Iolanda Bertaccini.

11 giugno. A Gambara (Brescia) durante uno sciopero bracciantile le forze dell’ordine uccidono Marziano Girelli.

12 giugno. A San Giovanni in Persiceto (Bologna), mentre un gruppo di braccianti cercava di convincere altri lavoratori a lasciare il lavoro e partecipare allo sciopero, un fattore spara contro i braccianti e uccide il giovane Loredano Bizzarri, militante del sindacato e del Pci. Viene ferito Amedeo Benuzzi. L’autore dell’omicidio, Guido Cenacchi, ex squadrista fascista, venne assolto per “legittima difesa”. Alcuni braccianti che avevano testimoniato al processo vennero condannati con diverse motivazioni.

17 giugno. A Minervino Murge (Bari) durante una manifestazione le forze dell’ordine uccidono il bracciante Felice Magginelli.

2 luglio. A Portella della Paglia (Palermo) in un agguato teso dalla banda Giuliano cadono gli agenti di Pubblica sicurezza Carmelo AgnoneCandeloro Catanese,Carmelo LentiniMichele MarinaroQuinto Reda.

19 agosto. Strage di Bellolampo (Palermo). La banda Giuliano fa saltare un automezzo militare: 7 carabinieri morti: Giovan Battista AloeArmando LoddoSergio ManciniPasquale MarconeAntonio PabusaGabriele PalandraniIlario Russo e 11 feriti.

21 agosto. A Sancipirello (Palermo) la banda Giuliano uccide i carabinieri Giovanni Calabrese e Giuseppe Fiorenza.

28 ottobre. A Isola Capo Rizzuto (Catanzaro) la polizia uccide l’anziano contadino Matteo Aceto, tra i promotori delle lotte per l’espropriazione delle terre.

29 ottobre. A Melissa (Catanzaro) un reparto della Celere, la polizia creata dal ministro Scelba, spara sui contadini che occupano il feudo di Fragalà. 3 morti, Francesco Nigro di 29 anni, Giovanni Zito di 15 anni, Angelina Mauro, e 15 feriti, tutti colpiti alle spalle.

28 novembre. A Bagheria (Palermo), in uno scontro a fuoco con dei latitanti, uccisi il maresciallo dei carabinieri Salvatore Messina e l’appuntato Francesco Butifar.

29 novembre. A Torremaggiore (Foggia) la polizia spara sui contadini in lotta per la gestione democratica del collocamento e la riforma agraria e uccide il bracciante Antonio La Vacca e lo stradino comunale Giuseppe Lamedica, militanti del Partito comunista

14 dicembre. A Montescaglioso (Matera) la polizia spara sui contadini in lotta per la riforma agraria. Cadono colpiti a morte i braccianti Michele Oliva e Giuseppe Novello.

1950

9 gennaio. A Modena, durante uno sciopero, la polizia spara sulla folla uccidendo sei operai, Arturo ChiappelliAngelo AppianiRoberto RovattiEnnio Garagnani,Renzo BersaniArturo Malagoli, e ferendone circa 200.

28 gennaio. A Salice (Lecce) ucciso in agguato il segretario della Camera del lavoro Donato Leuzzi.

14 febbraio. A Seclà (Lecce) durante una manifestazione di braccianti l’intervento delle forze dell’ordine causa la morte di Antonio Micali.

21 marzo. A Lentella (Chieti), durante uno sciopero a rovescio dei braccianti, le forze dell’ordine colpiscono a morte Nicola Mattia e Cosimo Maciocco.

22 marzo. Durante lo sciopero generale indetto dalla Cgil, scontri con la polizia a Parma, in provincia dell’Aquila e di Foggia con 4 morti: Attila AlbertiLuciano Filippelli,Francesco LaboniMichele Di Nunzio.

30 aprile. A Celano (L’Aquila) fascisti e carabinieri sparano sui contadini del Fucino in lotta contro il principe Torlonia. Muoiono i braccianti Antonio Berardicuti eAgostino Parvis e il comunista Antonio D’Alessandro.

17 maggio. A Porto Mantovano, nel corso di uno sciopero bracciantile, viene ucciso il bracciante e sindacalista Vittorio Veronesi.

1951

17-18 gennaio. Durante manifestazioni per la pace le forze dell’ordine colpiscono a morte a Piana degli Albanesi (Palermo) il militante comunista Damiano Lo Greco, ad Adrano (Catania) il sindacalista Cisl Girolamo Rosano e Grazia Buscemi, a Comacchio (Ravenna) Antonio Fantinoli.

30 agosto. A Delianuova (Reggio Calabria) il maresciallo Antonio Sanginiti viene ucciso da Angelo Macrì, fratello di Giovanni che era rimasto ucciso durante un conflitto a fuoco con i carabinieri, e di Rocco e Giuseppe che il maresciallo aveva fatto arrestare. Nello stesso giorno, nei pressi del santuario della Madonan di Polsi, Angelo Macrì uccide il pastore Francesco Papalia, ritenendolo un confidente del maresciallo Sanginiti.

3 ottobre. A San Martino di Taurianova (Reggio Calabria) muore la bambina di tre anni Domenica Zucco, colpita durante un agguato contro il padre.

1952

19 marzo. A Villa Literno (Caserta), durante una manifestazione per l’assegnazione delle terre, le forze dell’ordine colpiscono a morte il bracciante Luigi Noviello.

7 agosto. Nelle campagne di Caccamo (Palermo) viene ucciso a colpi d’accetta il contadino Filippo Intile: voleva dividere il prodotto dei campi che aveva a mezzadria al 60% per il mezzadro e il 40% per il proprietario, in base a un decreto del ministro Fausto Gullo dell’ottobre 1944. A molti anni dal decreto agrari e mafiosi pretendevano di dividere ancora al 50%.

1954

16 febbraio. A Mussomeli (Caltanissetta), durante una manifestazione di protesta per la mancanza d’acqua, le forze dell’ordine lanciano bombe lacrimogene contro la folla. Nella ressa restano uccisi: Giuseppina Valenza di 72 anni, Onofria Pellicceri madre di otto figli, Vincenza Messina di 25 anni, madre di tre figli e incinta, Giuseppe Cappalonga di 16 anni.
A Milano, nel corso di una manifestazione di lavoratori dell’Om, le forze dell’ordine aprono il fuoco uccidendo l’operaio Ernesto Leoni.

1955

16 maggio. A Sciara (Palermo) assassinio del sindacalista Salvatore Carnevale, impegnato nelle lotte contadine e operaie della zona. La madre Francesca Serio accusa i mafiosi come responsabili del delitto e si costituisce parte civile. Al suo fianco, per l’esposto, Sandro Pertini, futuro presidente della Repubblica. Difensore degli imputati in Cassazione Giovanni Leone, che sarà anche lui presidente della Repubblica. I mafiosi incriminati sono condannati in primo grado e assolti in appello.

19 maggio. A Cattolica Eraclea (Agrigento), in un conflitto a fuoco tra una pattuglia di carabinieri e due pregiudicati latitanti ucciso il carabiniere Domenico Barranco.

13 agosto. Uccisione di Giuseppe Spagnolo, dirigente del movimento contadino e sindaco comunista di Cattolica Eraclea (Agrigento).

1956

13 gennaio. A Venosa (Potenza) durante una manifestazione per il lavoro le forze dell’ordine colpiscono a morte il giovane bracciante Rocco Girasole e feriscono 14 persone.

14 marzo. A Barletta (Bari) la polizia spara sulla folla durante un corteo di donne e braccianti. Muoiono Giuseppe SpadaroGiuseppe Di Corato e Giuseppe Lo Iodice.

1957

25 marzo. A Camporeale (Palermo) viene ucciso Pasquale Almerico e ferito il fratello. Muore il passante Antonino Pollari. Almerico, sindaco democristiano, si opponeva all’ingresso di mafiosi nel partito e si era rivolto al segretario provinciale Giovanni Gioia, senza avere risposta. Il capomafia Vanni Sacco, indiziato del delitto, venne assolto per insufficienza di prove.

9 settembre. A San Donaci (Brindisi), durante una manifestazione di contadini la polizia spara sulla folla. Muoiono Mario CalòLuciano Valentini e una donna, Antonia Calignano, uscita per mettere al sicuro i suoi bambini.

1958

18 marzo. A Licata (Agrigento) ucciso Vincenzo Di Salvo, dirigente della Lega degli edili. Da una settimana era alla testa dello sciopero dei dipendenti della ditta Jacona, presso cui lavorava, che da più di un mese non ricevevano la paga. Accusato del delitto il capomafia del paese Salvatore Puzzo, che sfugge alla giustizia rifugiandosi in America.

1959

26 giugno. A Palermo uccisa Anna Prestigiacomo, di 15 anni, forse per vendetta nei confronti del padre ritenuto confidente dei carabinieri.

8 settembre. Nei pressi di Corleone (Palermo) ucciso in un conflitto a fuoco con dei banditi il carabiniere Clemente Bovi.

18 settembre. A Palermo durante una sparatoria tra mafiosi cade uccisa la tredicenne Giuseppina Savoca.

26 ottobre. A Godrano (Palermo), in un conflitto tra le cosche mafiose della zona, vengono uccisi il bambino Antonino Pecoraro di 10 anni e il fratellino Vincenzo.

1960

30 marzo. Ad Agrigento, assieme al commissario Cataldo Tandoj viene ucciso un giovane passante, Antonio Damanti. Per la Commissione parlamentare antimafia, l’omicidio di Tandoj va inserito “nel contesto delle relazioni tra il commissario e l’organizzazione mafiosa di Raffadali (Agrigento)”. I mafiosi temevano che il commissario, in procinto di trasferirsi a Roma, potesse rivelare segreti riguardanti delitti e attività della mafia.

5 maggio. Nei pressi di Termini Imerese (Palermo) sui binari della ferrovia viene trovato il corpo senza vita di Cosimo Cristina che aveva fondato un foglio locale ed era corrispondente del giornale “L’Ora” di Palermo. Si era occupato di varie inchieste e in particolare della vicenda dei frati di Mazzarino, processati e condannati per i loro rapporti con mafiosi.

5-8 luglio. Durante le manifestazioni contro il governo di destra presieduto da Tambroni la polizia spara sui manifestanti. Muoiono: il 5 luglio a Licata (Agrigento), Vincenzo Napoli; il 7 luglio a Reggio Emilia, Lauro FarioliOvidio FranchiEmilio ReverberiMarino SerriAfro Tondelli; l’8 luglio a Palermo, Andrea GangitanoRosa La BarberaGiuseppe MalleoFrancesco Vella; a Catania, Salvatore Novembre.

27 settembre. A Lucca Sicula (Agrigento) uccisione di Paolo Bongiorno, dirigente del movimento contadino, operante nell’Agrigentino fin da tempi dei Fasci siciliani.

1961

18 gennaio. A Tommaso Natale, borgata di Palermo, nel corso della faida mafiosa tra le famiglie Cracolici e Riccobono, viene ucciso il tredicenne Paolino Riccobono.

1962

28 maggio. A Ceccano (Frosinone) le forze dell’ordine aprono il fuoco durante una manifestazione operaia. Cade ucciso l’operaio Luigi Mastrogiacomo.

2 luglio. A Bagheria (Palermo) ucciso il bracciante Giacinto Puleo.

27 ottobre. A Bascapè (Pavia) cade l’aereo personale e muore il presidente dell’Eni (Ente nazionale idrocarburi) Enrico Mattei. Anche se le inchieste giudiziarie non hanno dato risultati definitivi, è probabile un ruolo della mafia nella preparazione dell’”incidente” che ha determinato la scomparsa di Mattei, impegnato in una politica energetica concorrenziale con quella delle grandi società petrolifere.

1963

30 giugno. Nella mattinata a Villabate (Palermo) una giulietta imbottita di tritolo scoppia davanti al garage del capomafia Giovanni Di Peri, uccidendo assieme al guardiano del garage Pietro Cannizzaro il fornaio Giuseppe Tesauro che passava nel momento dell’esplosione.
Nel pomeriggio strage di Ciaculli (borgata di Palermo), regno della famiglia mafiosa dei Greco. Era in corso una sanguinosa guerra di mafia tra i Greco e i fratelli La Barbera. Una giulietta al tritolo, destinata ad esplodere vicino all’abitazione di mafiosi della zona, scoppia uccidendo 7 rappresentanti delle forze dell’ordine accorsi sul posto, in seguito a una chiamata telefonica. Muoiono il tenente dei carabinieri Mario Malausa, i marescialli dei carabinieri Silvio Corrao e Calogero Vaccaro, il maresciallo dell’esercitoPasquale Nuccio, i carabinieri Eugenio Altomare e Marino Fardelli, il soldato Giorgio Ciacci. Dopo la strage comincia a operare la Commissione parlamentare d’inchiesta sulla mafia in Sicilia, richiesta fin dal 1948 e costituita nel 1961.

1966

24 marzo. A Tusa (Messina) uccisione del sindacalista Carmelo Battaglia. Assessore comunale socialista, faceva parte della cooperativa di pascolo “Risveglio alesino”.

1967

2 febbraio. A Campobasso ucciso in una sparatoria con un pregiudicato l’appuntato dei carabinieri Nicola Mignogna.

29 dicembre. A Torre del Greco (Napoli) uccisione dell’appuntato dei carabinieri Giuseppe Piani.

1968

2 dicembre. Ad Avola (Siracusa), durante uno sciopero di braccianti le forze dell’ordine sparano sui manifestanti: due morti, Angelo Sigona e Giuseppe Scibilia e 48 feriti.

1969

9 aprile. A Battipaglia (Salerno), durante una manifestazione per la chiusura di due stabilimenti che davano lavoro a 800 operai, la folla assalta il municipio. Reparti di polizia sparano sui manifestanti. Due morti: Teresa Ricciardi, che si era affacciata al balcone, e Carmine Citro, che era per strada, e 200 feriti. Le aziende saranno riaperte. I sindacati organizzano uno sciopero nazionale che darà l’avvio alle lotte alla Fiat.

27 aprile. Nelle campagne di Altavilla Milicia (Palermo), nel corso di un’operazione per la cattura degli autori di un’estorsione, viene ucciso il carabiniere Orazio Costantino.

10 dicembre. A Palermo strage negli uffici di un’impresa di costruzioni in viale Lazio, ad opera dei “corleonesi”, durante la quale viene ucciso anche il custode Giovanni Domè, riconosciuto vittima innocente.

1970

16 settembre. A Palermo scompare il giornalista Mauro De Mauro, del giornale “L’Ora”. Il delitto è stato messo in relazione con un’inchiesta che De Mauro si accingeva a svolgere sulla morte del Presidente dell’Eni Enrico Mattei e con il fallito golpe Borghese del 1970.

1971

2 febbraio. A Foggia, nel corso di scontri tra scioperanti e forze dell’ordine, muore il bracciante agricolo Domenico Centola.

4 febbraio. A Catanzaro vengono lanciate bombe contro un corteo antifascista. Muore Giuseppe Malacaria e ci sono 14 feriti.

4 aprile. A Caulonia Marina (Reggio Calabria) ucciso il carpentiere Vincenzo Scuteri. Non accettava le forniture della ‘ndrangheta.

5 maggio. A Palermo uccisione del procuratore della Repubblica Pietro Scaglione e dell’autista Antonino Lo Russo. Scaglione era stato chiamato in causa per le vicende relative alla sparizione di Luciano Liggio, ma con sentenza passata in giudicato, dopo la conferma della Cassazione, è stato riconosciuto che si era “attivamente adoperato per l’arresto del Liggio” e aveva preso “numerose iniziative” a carico dello stesso capomafia.

21 maggio. A Delianuova (Reggio Calabria) Domenico Ietto ferito gravemente durante un tentativo di sequestro morirà qualche mese dopo.

1972

16 aprile. A Polistena (Reggio Calabria) ucciso per errore Domenico Cannata. Nel 2005 è stato riconosciuto vittima innocente della ‘ndrangheta.

5 maggio. A Pisa, durante una manifestazione antifascista, negli scontri con la polizia rimane ferito lo studente Franco Serantini. Incarcerato e privo di assistenza morirà due giorni dopo.

27 ottobre. A Ragusa viene ucciso il cronista del giornale “L’Ora” Giovanni Spampinato, di 27 anni. Il delitto è opera del giovane Roberto Cambria, figlio del presidente del tribunale, ed è frutto dei rapporti conflittuali tra neofascisti, servizi segreti e ambienti criminali, su cui Spampinato indagava.

27 dicembre. A Cittanova (Reggio Calabria) ucciso da un proiettile vagante il consigliere comunale del PCI Giovanni Ventra, durante un’imboscata a un uomo del clan Facchineri.

1973

23 gennaio. A Milano, nel corso di scontri tra manifestanti del Movimento studentesco e forze dell’ordine, viene ucciso lo studente Roberto Franceschi.

26 luglio. A Crotone durante una sparatoria viene colpita a morte l’anziana Maria Giovanna Elia.

1974

10 gennaio. Nella borgata palermitana di San Lorenzo ucciso il maresciallo di polizia in pensione Angelo Sorino che collaborava con un collega in servizio a un’inchiesta sulla mafia della zona.

6 febbraio. A Bari ucciso Nicola Ruffo, un macchinista delle ferrovie dello Stato mentre cercava di difendere la titolare di una tabaccheria nel corso di una rapina.

14 ottobre. A Varese, rapito dal clan Zagari, Emanuele Riboli, e ucciso con il veleno dopo che i rapitori avevano scoperto che nella valigetta con il denaro del riscatto c’era una ricetrasmittente.

15 ottobre. A Olginate (Lecco) rapito Giovanni Stucchi, che muore durante il sequestro.

1975

13 febbraio. A Comerio (Varese) rapimento dell’imprenditore Tullio De Micheli, che verrà ucciso.

13 aprile. A Cittanova (Reggio Calabria) in una faida uccisi Michele, di 12 anni, e Domenico Facchineri, di 9 anni, figli di Giuseppe anche lui ucciso. Domenico in ginocchio aveva scongiurato i suoi assassini di non sparare.

17 aprile. A Milano, durante una manifestazione per l’uccisione dello studente Claudio Varalli, avvenuta il giorno prima ad opera di neofascisti, i carabinieri caricano i manifestanti e uccidono Giannino Zibecchi. A Torino, per un colpo di pistola sparato da una guardia giurata, durante una manifestazione per Varalli, muore l’operaioTonino Miccichè di 25 anni.

18 giugno. A Roccamena (Palermo) ucciso Calogero Morreale, segretario socialista e dirigente dell’Alleanza coltivatori. Era stato uno dei principali artefici della vittoria delle sinistre alle elezioni comunali del 15 giugno. Ai funerali partecipano duemila persone e accanto alla vedova è la madre di Salvatore Carnevale, Francesca Serio. Il padre di Morreale, Pietro, accusa come responsabili del delitto i mafiosi della zona, ma le indagini ben presto si arenano e il delitto rimane impunito.

1 luglio. A Eupidio (Como) viene sequestrata Cristina Mazzotti. Il suo corpo verrà trovato due mesi dopo in una discarica.

2 luglio. A Palermo, durante il sequestro dell’imprenditore Angelo Randazzo, viene ucciso l’agente di polizia Gaetano Cappiello.

3 luglio. A Nicastro (Catanzaro) uccisione dell’avvocato generale dello Stato presso la Corte d’appello Francesco Ferlaino. Era stato presidente del Tribunale che aveva processato numerosi mafiosi. Il delitto è rimasto impunito.

1976

5 gennaio. Ad Afragola (Napoli) uccisione del maresciallo dei carabinieri Gerardo D’Arminio.

27 gennaio. Ad Alcamo Marina (Trapani) uccisi i carabinieri Salvatore Falcetta e Carmine Apuzzo. Non si è riusciti a individuare il movente. Sono stati condannati: all’ergastolo Giuseppe Gulotta, a 22 anni Gaetano Santangelo e a 14 anni Vincenzo Ferrantelli, gli ultimi due latitanti in Brasile. Era stato incriminato anche Giuseppe Vesco, suicidatosi nel carcere di Trapani nell’ottobre del 1977. I condannati non risultano legati a gruppi mafiosi o a formazioni terroristiche.

4 marzo. A Mezzojuso (Palermo) assassinio del dirigente dell’Alleanza coltivatori Giuseppe Muscarella. Aveva promosso una campagna per l’acquisto collettivo di fertilizzanti rompendo il monopolio delle cosche e aveva proposto la costituzione di una cooperativa.

4 maggio. A Melicuccà (Reggio Calabria) muoiono durante un tentativo di rapimento il 73enne avvocato e possidente Alberto Capua (ex sindaco di Melicuccà) e il suo autista Vincenzo Ranieri.

23 maggio. A Torino sequestrato Mario Ceretto. Il suo corpo fu trovato qualche tempo dopo nelle campagne vicino a Orbassano.

7 luglio. A Catania scompaiono quattro ragazzi, Giovanni La GrecaRiccardo CristaldiLorenzo Pace e Benedetto Zuccaro. Avevano scippato la madre di Nitto Santapaola. Verranno uccisi e gettati in un pozzo.

19 settembre. A Ottaviano (Napoli) uccisione di Pasquale Cappuccio, avvocato e segretario della sezione comunista.

29 settembre. A Taurianova (Reggio Calabria) ucciso il piccolo Rocco Corica, di sette anni, nella faida tra famiglie della ‘ndrangheta.

7 ottobre. A Grotteria (Reggio Calabria) rapimento del farmacista Vincenzo Macrì, che verrà ucciso.

15 ottobre. A Torino viene rapito l’imprenditore Adriano Ruscalla. Muore durante il sequestro.

25 ottobre. A Milano viene rapito l’imprenditore Mario Ceschina, che muore durante il sequestro.

10 dicembre. Nelle campagne di Gioia Tauro (Reggio Calabria) viene ucciso per sbaglio nel corso della faida tra clan rivali il giovane Francesco Vinci, militante comunista impegnato in attività antimafia.

31 dicembre. Ad Africo (Reggio Calabria) ucciso dalla ‘ndrangheta il ventisettenne anarchico Salvatore Barbagallo.

1977

11 marzo. A Bologna negli scontri tra forze dell’ordine e studenti di sinista è ucciso lo studente Francesco Lorusso.

12 marzo. A Giojosa Jonica (Reggio Calabria) ucciso Rocco Gatto, mugnaio, militante comunista impegnato nella lotta contro la ‘ndrangheta. Avevano tentato di estorcergli del denaro e aveva ricevuto minacce.

1 aprile. A Razzà di Taurianova (Reggio Calabria), durante un conflitto a fuoco davanti a una casa nella quale si stava svolgendo un summit di mafia, vengono uccisi l’appuntato dei carabinieri Stefano Condello e il carabiniere Vincenzo Caruso.

12 maggio. A Roma, durante una manifestazione di piazza, intervengono le forze dell’ordine. Cade uccisa la diciottenne Giorgiana Masi.

28 agosto. In Calabria, dove si trovava in vacanza con la famiglia, rapita Mariangela Passiatore, che non è stata più ritrovata.

15 luglio. Ucciso a Sidney Donald Mackay, agente della squadra antidroga che aveva arrestato quattro persone di origini italiane.

20 agosto. Nella piazza del borgo di Ficuzza, nei pressi di Corleone (Palermo), uccisi l’ex colonnello dei carabinieri Giuseppe Russo e l’insegnante Filippo Costa che lo accompagnava. L’omicidio è stato collegato con le indagini del colonnello Russo sul sequestro dell’esattore Corleo e con altre indagini.

30 settembre. A Roma ucciso da un gruppo di neofascisti, alla presenza di un blindato della polizia, il giovane comunista Walter Rossi, mentre effettuava un volantinaggio di protesta per le aggressioni subite nei giorni precedenti da alcuni militanti e simpatizzanti della sinistra.

30 novembre. A Palermo uccisione del maresciallo degli agenti di custodia del carcere Ucciardone Attilio Bonincontro. Un commando di killer lo ha assassinato sotto casa, nei pressi del carcere.

1978

26 gennaio. A Corleone (Palermo) viene ucciso l’avvocato Ugo Triolo, vicepretore onorario di Prizzi. In precedenza aveva ricevuto intimidazioni.

7 febbraio. A Torino viene rapito l’imprenditore Francesco Stola, che morirà durante il sequestro

18 marzo. A Milano, i giovani Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci (Iaio) vengono uccisi da killer rimasti ignoti. Il giornalista Mauro Brutto, che si era occupato del delitto, muore il 25 novembre dello stesso anno in un incidente stradale sospetto. Fausto e Iaio avevano collaborato alla redazione di un dossier sulla droga.

9 maggio. Sui binari della ferrovia Trapani-Palermo, nei pressi di Cinisi (Palermo), vengono trovati i resti del corpo di Giuseppe Impastato, dilaniato da un’esplosione. Proveniente da una famiglia mafiosa, giovanissimo aveva rotto con il padre e la parentela e avviato un’attività antimafia, impegnandosi nei gruppi di Nuova Sinistra e conducendo campagne di denunzia e mobilitazione, assieme a un’intensa attività culturale, negli ultimi anni attraverso i microfoni di Radio Aut. Era candidato alle elezioni comunali in una lista di Democrazia proletaria.

22 maggio. A Palermo, assieme al capomafia Giuseppe Sirchia, viene uccisa la moglie, Giacoma Gambino. Sirchia, sapendosi in pericolo, era solito farsi accompagnare dalla moglie perché pensava che i mafiosi non avrebbero ucciso una donna.

21 agosto. A Platì (Reggio Calabria) ucciso il commerciante Fortunato Furore, probabilmente perché non aveva pagato il pizzo.

29 agosto. A Pagani (Salerno) uccisione di Antonio Esposito Ferraioli, di 23 anni. Delegato sindacale della Cgil presso la Fatme, denunciava la pessima qualità delle carni fornite alla mensa aziendale, provenienti dalla macellazione clandestina.

26 settembre. A Bolognetta (Palermo) uccisione del vigile urbano Salvatore Castelbuono. Aveva collaborato con le Forze dell’ordine nella ricerca di latitanti.

9 novembre. A Meda (Milano) rapito e ucciso lo studente Paolo Giorgetti, 16 anni, figlio di un mobiliere.

1979

5 gennaio. A Rizziconi (Reggio Calabria) uccisi Carmelo Di Giorgio e Primo Perdoncini, operai della Montresor e Morselli di Verona. Avevano acquistato agrumi dai produttori di Gioia Tauro turbando il mercato controllato dalla ‘ndrangheta.

11 gennaio. A Palermo uccisione del sottufficiale di PS Filadelfo Aparo, impegnato in indagini di mafia.

26 gennaio. A Palermo uccisione di Mario Francese, cronista del “Giornale di Sicilia”. Si era interessato di speculazioni mafiose nei lavori della costruzione della diga Garcia e aveva documentato l’ascesa del gruppo dei “corleonesi”. Il figlio di Mario, Giuseppe, che si era prodigato per ottenere l’accertamento della verità, ci ha lasciato il 3 settembre 2002.

9 febbraio. A Reggio Calabria vengono uccisi Antonino Tripodo e Rocco Giuseppe Barillà, per avere dato un passaggio in auto al sorvegliato speciale Rocco D’Agostino.

9 marzo. A Palermo uccisione del segretario provinciale democristiano Michele Reina. Anche se non risulta una presa di posizione contro la mafia, il delitto potrebbe essere messo in relazione con i tentativi dell’uomo politico di intrecciare rapporti con l’opposizione. Reina aveva appena partecipato a un congresso del Partito comunista.

26 aprile. A Palermo, durante una rapina alla Cassa di Risparmio, viene ucciso il metronotte Alfonso Sgroi. Facevano parte della banda di rapinatori i mafiosi Pino Greco, detto “scarpuzzedda”, e Pietro Marchese.

4 giugno. In provincia di Agrigento ucciso ad un posto di blocco il carabiniere Baldassare Nastasi.

11 luglio. A Milano uccisione dell’avvocato Giorgio Ambrosoli, liquidatore della Banca Privata Italiana di Michele Sindona. Il killer è il mafioso William Aricò, che il 21 febbraio del 1984, durante un processo, cadrà dal nono piano del Memorial Correctional Center di New York. Condannato all’ergastolo come mandante il banchiere Sindona, successivamente morto di veleno in carcere.

21 luglio. A Palermo uccisione del vicequestore Boris Giuliano, particolarmente impegnato nelle inchieste sul traffico internazionale di droga.

31 luglio. A Limbadi (Vibo Valentia) ucciso Orlando Legname, militante del Pci che si occupava dell’azienda agricola della famiglia. Si opponeva alle richieste del clan Mancuso.

28 agosto. A Palermo scompare il vicecomandante delle guardie del carcere Ucciardone Calogero Di Bona. Aveva redatto un rapporto di denuncia sul pestaggio di un agente di custodia avvenuto nel carcere: potrebbe essere stato il movente del delitto. Nel 2011 la Procura di Palermo riapre le indagini su richiesta dei familiari. Nel dicembre del 2012 viene chiesto il rinvio a giudizio per il boss Salvatore Lo Piccolo e per Salvatore Liga, già in carcere per altri reati. Secondo alcune dichiarazioni dei pentiti, dopo essere stato rapito, il maresciallo fu sottoposto a un interrogatorio, su mandato del capomafia Rosario Riccobono: i boss volevano sapere i nomi degli agenti di custodia che avevano spedito una lettera ai giornali, per denunciare la situazione del carcere dell’Ucciardone, dove la nona sezione era stata trasformata dai capi di Cosa nostra in un club esclusivo, che aveva anche come succursale il reparto infermeria. Solo dopo la scomparsa del maresciallo, il ministero della Giustizia mandò un’ispezione.

25 settembre. A Palermo uccisione del magistrato Cesare Terranova e della guardia del corpo e collaboratore maresciallo Lenin Mancuso. Nel corso degli anni ’60 Terranova aveva istruito i principali processi di mafia, sostenendo la tesi dell’esistenza dell’associazione criminale e del coordinamento tra le varie cosche. Successivamente era stato eletto al Parlamento come indipendente nelle liste del Pci e aveva fatto parte della Commissione antimafia, collaborando alla relazione di minoranza del Partito comunista. Tornato a Palermo si accingeva a ricoprire l’incarico di Consigliere istruttore. Del delitto viene incriminato Luciano Liggio, assolto. Successivamente sono stati condannati come mandanti i capi della cupola.

10 novembre. Al casello autostradale di San Gregorio, nei pressi di Catania, durante il trasferimento del detenuto Angelo Pavone, in un agguato vengono uccisi il vicebrigadiere Giovanni Bellissima e gli appuntati Salvatore Bologna e Domenico Marrara. Il triplice omicidio viene consumato durante la visita del Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Pavone viene sequestrato e ucciso.

14 novembre. A Milano viene rapito Cesare Pedesini, titolare di un’azienda, che morirà durante il sequestro.

1980

6 gennaio. A Palermo, in via Libertà, uccisione del presidente della Regione e dirigente democristiano Piersanti Mattarella. Si era impegnato in un’azione di moralizzazione della vita pubblica, bloccando alcuni appalti a cui erano interessati imprenditori mafiosi e si adoperava per un rinnovamento del quadro politico aperto al coinvolgimento del Partito comunista.

4 maggio. A Monreale (Palermo) la sera dei festeggiamenti del Santo patrono viene ucciso il capitano dei carabinieri Emanuele Basile. Aveva in braccio la figlia di pochi anni. Si era impegnato in indagini sulla mafia della zona, soprattutto attraverso accertamenti bancari.

11 giugno. A Rosarno (Reggio Calabria) uccisione di Giuseppe Valarioti, giovane dirigente comunista, impegnato nella lotta contro la ‘ndrangheta.

21 giugno. A Cetraro (Cosenza) ucciso Giovanni Losardo, assessore comunale ai Lavori pubblici che si opponeva agli interessi della ‘ndrangheta collegati con gli appalti e i subappalti di opere pubbliche.

13 luglio. A Palermo ucciso l’agente di polizia penitenziaria Pietro Cerulli.

6 agosto. A Palermo, in via Cavour, ucciso il procuratore capo Gaetano Costa. Aveva firmato da solo, poiché i sostituti procuratori si erano rifiutati di farlo, dei mandati di cattura contro vari mafiosi, tra cui gli Inzerillo, implicati nel traffico di droga. Il delitto è rimasto impunito.

28 agosto. Nei pressi dell’aeroporto di Punta Raisi (Palermo) uccisione dell’albergatore Carmelo Iannì. La sua collaborazione con le forze dell’ordine aveva portato all’arresto di mafiosi e del chimico francese André Busquet che raffinava eroina e alloggiava nell’albergo che, dopo la morte del titolare, resterà chiuso per anni.

11 ottobre. A San Giovanni a Teduccio (Napoli). ucciso da un proiettile vagante in una sparatoria tra clan rivali il giovane operaio Ciro Rossetti.

17 ottobre. A Siderno (Reggio Calabria) viene rapito Antonino Colista, procuratore dell’Ufficio delle imposte di Stignano, che muore durante il sequestro.

7 novembre. A Ottaviano (Napoli) ucciso il segretario della sezione comunista e consigliere comunale Domenico Beneventano. Medico chirurgo, si era impegnato nell’attività politica ed era stato eletto consigliere nelle liste del Pci nel 1975 e riconfermato nel 1980. Si era opposto decisamente alle connivenze tra gruppi camorristici e politici locali.

11 dicembre. A Pagani (Salerno) ucciso l’avvocato e sindaco democristiano Marcello Torre, che si opponeva alle infiltrazioni camorristiche negli appalti per la ricostruzione dopo il terremoto nell’Irpinia.

1981

9 febbraio. Ad Alessandria della Rocca (Agrigento) uccisi per sbaglio Domenico FrancavillaMariano Virone e il dodicenne Vincenzo Mulè in un agguato contro il capomafia del paese.

27 marzo. A Salermo ucciso nel suo studio l’avvocato Leopoldo Gassani per non aver voluto rinunciare alla difesa di un componente di una banda di sequestratori che aveva deciso di collaborare con la giustizia. Con lui è stato ucciso il suo segretario Giuseppe Grimaldi.

14 aprile. A Napoli ucciso dagli uomini di Cutolo il direttore di Poggioreale Giuseppe Salvia.

3 luglio. A Torino viene rapito il costruttore Lorenzo Crosetto, che morirà durante la prigionia.

10 settembre. A Palermo uccisione del maresciallo dei carabinieri Vito Ievolella. Indagava sul contrabbando di sigarette e sul traffico di droga.

29 settembre. A Castronovo di Sicilia (Palermo) uccisi Vincenzo Romano e Michele Ciminnisi in un bar, durante una sparatoria per uccidere il capomafia Calogero Pizzuto.

6 novembre. A Palermo uccisione del chirurgo Sebastiano Bosio. Secondo le dichiarazioni di tre collaboratori di giustizia, Bosio sarebbe stato ucciso perché secondo i mafiosi aveva curato male Pietro Fascella, che era rimasto ferito dalla polizia, in un blitz durante un summit di mafia.

11 novembre. A Fasano (Brindisi), viene trovata ustionata e agonizzante a casa sua Palmina Martinelli, di 14 anni, che morirà, dopo atroci sofferenze, non senza essere riuscita a parlare e a dire che l’avevano cosparsa di alcol e dato fuoco perché rifiutava di prostituirsi.

25 dicembre. A Bagheria (Palermo) ucciso in una sparatoria tra mafiosi il pensionato Onofrio Valvola.

1982

8 gennaio. A Torre Annunziata (Napoli) ucciso il maresciallo dei carabinieri Luigi D’Alessio, da camorristi che aveva fermato per un controllo. Nella sparatoria è stata uccisa la sedicenne Rosa Visone.

13 gennaio. A Cutro (Catanzaro), durante un attentato al boss Antonio Dragone, rimane ucciso il maresciallo dei carabinieri Francesco Borrelli.

26 gennaio. A Isola delle Femmine (Palermo) uccisione del carabiniere in pensione Nicolò Piombino. Stava collaborando per la ricostruzione di alcuni delitti avvenuti nella zona.

Aprile. A Torre Annunziata (Napoli) ucciso Luigi Cafiero. Secondo la dichiarazione di un collaboratore di giustizia, avvenuta undici anni dopo, sarebbe stato scambiato per un camorrista.

30 aprile. A Palermo uccisione del segretario regionale comunista Pio La Torre e dell’autista e collaboratore Rosario Di Salvo. La Torre, dirigente delle lotte contadine, deputato all’Assemblea regionale siciliana e al Parlamento, dirigente nazionale del partito, era tornato in Sicilia ed era impegnato nella lotta contro la mafia e nella mobilitazione contro l’installazione dei missili a testata nucleare a Comiso. Aveva elaborato il disegno di legge che poi sarà recepito nella legge antimafia del settembre 1982. Condannati per il duplice delitto i capimafia della cupola.

3 maggio. A Reggio Calabria ucciso con un’autobomba l’ingegnere Gennaro Musella. Proprietario di una cava forniva materiali per costruzione. Il delitto è maturato all’interno dei contrasti d’interesse per la costruzione del porto di Bagnara Calabra. La gara d’appalto era stata vinta da un’associazione d’imprese con in testa i “cavalieri” di Catania (gli imprenditori Costanzo, Finocchiaro, Graci e Rendo) e l’ingegnere Musella aveva presentato esposti contro il Genio civile che avrebbe favorito le imprese vincitrici. L’inchiesta è stata archiviata e il delitto è rimasto opera di ignoti.

8 maggio. A Porto Empedocle (Agrigento) uccisi sul loro posto di lavoro Giuseppe LalaAntonio Valenti e Domenico Vecchio. Sono stati riconosciuti vittime innocenti di un delitto mafioso.

24 maggio. A Palermo nella camera della morte, in Corso dei Mille, vengono strangolati i giovani Rodolfo Buscemi e Matteo Rizzuto. Buscemi indagava sull’omicidio del fratello Salvatore e Rizzuto si trovava solo casualmente in sua compagnia. La sorella Michela si è costituita parte civile nel maxiprocesso contro la cupola mafiosa e i responsabili di una serie di omicidi.

29 maggio. A Cava dei Tirreni viene uccisa Simonetta Lamberti, di 10 anni, da un killer della camorra nel corso di un attentato il cui obiettivo era il padre di Simonetta, il giudice Alfonso Lamberti, procuratore di Sala Consilina, con il quale stava rincasando.

6 giugno. A Palermo ucciso Antonino Peri, autotrasportatore. Come hanno raccontato alcuni collaboratori di giustizia, aveva inseguito una macchina che aveva tamponato la sua autovettura; a bordo erano due mafiosi che facevano da scorta a un’altra auto nel cui bagagliaio c’era il corpo di un uomo appena ucciso. I mafiosi l’hanno scambiato per un poliziotto.

16 giugno. A Palermo, sulla circonvallazione, un commando mafioso uccide assieme al capomafia Alfio Ferlito, in contrasto con Nitto Santapaola, i carabinieri Luigi Di BarcaSilvano FranzolinSalvatore Raiti e l’autista Giuseppe Di Lavore.

29 giugno. A Termini Imerese (Palermo) ucciso l’agente penitenziario Antonino Burrafato. Si era rifiutato di fare incontrare Leoluca Bagarella con la madre e la sorella.

2 luglio. A Marano (Napoli) uccisione del carabiniere ventenne Salvatore Nuvoletta ad opera di camorristi su mandato di Francesco Schiavone, detto Sandokan.

11 agosto. Al Policlinico di Palermo uccisione del docente universitario e medico legale Paolo Giaccone. Non aveva voluto modificare una perizia che incolpava Giuseppe Marchese, nipote del capomafia Filippo, degli omicidi avvenuti a Bagheria nel Natale 1981.

30 agosto. A Palermo ucciso il giovane commerciante Vincenzo Spinelli. Secondo il collaboratore di giustizia Francesco Onorato, aveva fatto arrestare l’autore di una rapina avvenuta nel suo negozio, un giovane parente dei capimafia Giuseppe Savoca e Masino Spadaro.

3 settembre. A Palermo, in via Carini, uccisione del prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente Domenico Russo. Dalla Chiesa era stato nominato prefetto di Palermo dopo l’omicidio di Pio La Torre e di Rosario Di Salvo.
Nello stesso giorno a Frattaminore (Napoli) ucciso in un agguato il maresciallo della Squadra mobile Andrea Mormile.

14 settembre. A Napoli ucciso dalla camorra il brigadiere Antimo Graziano, che prestava servizio presso la Casa circondariale di Poggioreale.

7 ottobre. Ad Avellino ucciso il carabiniere Elio Di Mella, durante la traduzione dal carcere di Campobasso a quello di Avellino di un detenuto, boss della Nuova camorra organizzata. Alcuni camorristi hanno assaltato il furgone, ucciso Di?Mella cha aveva tentato di reagire e prelevato il detenuto.

15 ottobre. A Cesa (Caserta) viene ucciso l’agente di polizia penitenziaria di Poggioreale (Napoli) Gennaro De Angelis.

9 novembre. A Caraffa del Bianco (Reggio Calabria) ucciso il tredicenne Giovanni Canturi, in un agguato allo zio Rosario Zerilli ucciso per vendetta.
A Castrovillari (Cosenza) viene rapito Eduardo Annichiarico, studente, figlio di un gioielliere. Muore durante il sequestro.

14 novembre. A Palermo, in via Notarbartolo, uccisione dell’agente Calogero Zucchetto, impegnato nella ricerca di mafiosi latitanti.

24 novembre. A San Cataldo (Caltanissetta) ucciso Carmelo Cerruto, probabilmente perché indagava sulla morte del figlio, il giovane Emanuele Cerruto, ucciso il 27 settembre 1981.

10 dicembre. A Locri (Reggio Calabria) ucciso il professore presso il Liceo scientifico Francesco Panzera. Si era attivamente occupato del problema della tossicodipendenza.

1983

2 gennaio. A Vibo Valentia scompare il tredicenne Francesco Pugliese.

25 gennaio. A Valderice (Trapani) viene ucciso il sostituto procuratore Giangiacomo Ciaccio Montalto, impegnato in indagini di mafia nel Trapanese.

31 gennaio. A Napoli ucciso, dopo numerose minacce ricevute, Nicandro Izzo, agente in servizio presso l’istituto penitenziario di Poggioreale.

5 marzo. A Santa Maria Capua Vetere (Cosenza) ucciso Pasquale Mandato, maresciallo degli agenti di custodia del carcere.

11 marzo. A Palermo, uccisione del costruttore edile Salvatore Pollara. Aveva collaborato con la giustizia per fare processare i responsabili dell’omicidio del fratello Giovanni, scomparso nel 1979.

27 aprile. A Palermo ucciso l’appuntato dei carabinieri in pensione Gioacchino Crisafulli. Secondo i collaboratori di giustizia, aveva denunciato due ladri.

28 aprile. Sulla Circonvallazione esterna di Napoli ucciso in un agguato il brigadiere dei carabinieri Domenico Celiento.

13 giugno. A Palermo in via Scobar uccisi il capitano dei carabinieri di Monreale Mario D’Aleo e i carabinieri Giuseppe Bommarito e Pietro Morici. Il capitano D’Aleo aveva sostituito il capitano Basile e aveva continuato le indagini sulle attività della mafia del Monrealese.

26 giugno. A Torino uccisione del procuratore capo Bruno Caccia. Indagava sul “clan dei calabresi” e sui mafiosi catanesi operanti nel Nord Italia.

30 giugno. A Figline Vegliaturo (Cosenza) scompare Attilio Aceti, ristoratore; forse un sequestro per vendetta.

29 luglio. A Palermo, in via Pipitone Federico, un’autobomba uccide il consigliere istruttore Rocco Chinnici, gli uomini di scorta Salvatore Bartolotta e Mario Trapassi e il portiere dello stabile Stefano Li Sacchi. Chinnici aveva avviato il pool antimafia e aveva avuto un ruolo decisivo nella strategia giudiziaria fondata sul coordinamento dei magistrati impegnati in inchieste sulla mafia, considerata come un fenomeno unitario. Solo nel 2000 sono stati condannati all’ergastolo come mandanti i capi della cupola e condannati a 18 anni come esecutori Giovanni Brusca, Calogero Ganci, Giovan Battista Ferrante e Francesco Paolo Anzelmo, nel frattempo diventati collaboratori di giustizia. Nel 2003 la Cassazione ha confermato le condanne. La strage sarebbe stata voluta da Nino e Ignazio Salvo, i potenti esattori di Salemi su cui Chinnici indagava.

11 ottobre. A Maddaloni (Caserta) ucciso Franco Imposimato, fratello del magistrato Ferdinando che indagava sui rapporti tra la banda della Magliana e Cosa nostra. Una vendetta trasversale compiuta da camorristi su mandato del capomafia Pippo Calò.
Lo stesso giorno, sempre in provincia di Caserta, viene ucciso l’agente penitenziario Ignazio De Florio.

12 ottobre. A Lamezia Terme (Catanzaro) viene rapito Giuseppe Bertolami, florovivaista, che muore durante il sequestro. Due anni dopo il sequestro la famiglia Bertolami denuncia le inerzie degli investigatori.

4 novembre. A San Ferdinando (Reggio Calabria) uccisi i ragazzi Domenico Cannatà, di undici anni, e Serafino Trifarò, di quattordici anni, durante un agguato contro il padre di Domenico.

29 novembre. A Prizzi (Palermo) scompare il piccolo imprenditore Sebastiano Alongi. La moglie, Anna Pecoraro, costituitasi parte civile nel procedimento contro ignoti, ha denunciato i favoritismi e gli interessi mafiosi nella concessione degli appalti, che avrebbero portato all’isolamento e all’uccisione del marito.

2 dicembre. Ucciso, mentre tornava da Poggioreale (Napoli), assieme a un collega rimasto ferito, Antonio Cristiano, agente presso la Casa circondariale.

15 dicembre. A Napoli ucciso Luigi Cangiano, di 10 anni, durante una sparatoria tra polizia e spacciatori.

1984

5 gennaio. A Catania viene ucciso il giornalista e scrittore Giuseppe Fava, autore di inchieste, romanzi e opere teatrali. Aveva diretto il quotidiano “Giornale del Sud” e aveva fondato il mensile “I Siciliani”. Per primo aveva denunziato, in pieno isolamento, la presenza della mafia a Catania e i suoi collegamenti con imprenditori e politici. Dopo una serie di depistaggi, l’impegno dei familiari è riuscito a ottenere giustizia con la condanna dei mafiosi del clan Santapaola.

31 marzo. A Nardò (Lecce) uccisione dell’assessore comunale Renata Fonte, riconosciuta vittima della criminalità organizzata perché si opponeva alla speculazione edilizia.

1 maggio. A Giffone (Reggio Calabria) viene rapito Alfredo Sorbara, che lavorava nell’azienda familiare di movimentazione terra. Muore durante il sequestro.

10 giugno. A Marano (Napoli), durante uno scontro tra i clan Nuvoletta e Bardellino, rimane ucciso il passante sedicenne Salvatore Squillace.

2 dicembre. A Palermo attentato contro Leonardo Vitale. Nel 1973, per motivi religiosi, si era autoaccusato e aveva accusato altri mafiosi di alcuni delitti compiuti nel suo quartiere, Altarello, e aveva denunciato i collegamenti con alcuni uomini politici. Era stato creduto e condannato per i delitti commessi, ma non si era prestato fede alle altre rivelazioni, considerate frutto di disturbi mentali. Era stato rinchiuso nel manicomio criminale e poi inviato al confino. Rientrato a Palermo non aveva nessuna protezione. Muore il 7 dicembre.

7 dicembre. A Bagheria (Palermo) uccisione di Pietro Busetta, cognato di Tommaso Buscetta. Una vendetta trasversale per colpire il collaboratore di giustizia.

23 dicembre. Strage sul rapido 904 Napoli-Milano, nei pressi di San Benedetto in Val di Sambro (Bologna). 15 morti: Giovanbattista AltobelliAnna Maria Brandi,Angela CalvaneseSusanna CavalliLucia CerratoAnna De SimoneGiovanni De SimoneNicola De SimonePier Francesco LeoniLuisella Matarazzo,Carmine MocciaValeria MoratelloMaria Luigia MoriniFederica TaglialatelaAbramo Vastarella; più di 200 feriti, tra cui Giovanni Calabrò e Gioacchino Taglialatela, morti successivamente per i traumi riportati. La Corte d’assise d’appello di Bologna il 14 marzo del 1992 ha condannato i mafiosi Pippo Calò, Guido Cercola, Franco D’Agostino e il neofascista tedesco Friedrich Schaudinn.

1985

6 febbraio. A San Luca (Reggio Calabria) ucciso in un agguato Carmine Tripodi, brigadiere comandante della stazione dei carabinieri.

23 febbraio. A Palermo vengono uccisi l’imprenditore Roberto Parisi e l’autista Giuseppe Mangano. Da recenti dichiarazioni di collaboratori di giustizia risulta che Parisi si sarebbe opposto alle richieste della mafia.

27 febbraio. A Palermo omicidio dell’imprenditore Pietro Patti, titolare di uno stabilimento per la lavorazione della frutta secca nella zona industriale di Brancaccio. Si era rifiutato di pagare il pizzo.

28 febbraio. A Reggio Calabria ucciso il vigile urbano Giuseppe Macheda, impegnato in una squadra per la repressione dell’abusivismo edilizio.

13 marzo. A Palermo uccisione dell’imprenditore Giovanni Carbone: probabilmente aveva resistito a tentativi di estorsione.
Lo stesso giorno, a Cosenza ucciso da uomini della ‘ndrangheta il direttore del carcere Sergio Cosmai, che faceva rispettare le regole, abitualmente trasgredite per favorire i boss imprigionati.

27 marzo. A Platì (Reggio Calabria) ucciso il sindaco Domenico De Maio. Platì è un centro dell’Aspromonte sede di una delle ‘ndrine (così si chiamano i gruppi della ‘ndrangheta) più antica e radicata, ma presente pure in altri Paesi, come, per esempio, in Australia.

2 aprile. A Pizzolungo (Trapani) attentato al magistrato Carlo Palermo. Salta in aria la macchina che passa in quell’istante e fa da scudo: muoiono la signora Barbara Rizzo Asta e i gemellini Giuseppe e Salvatore Asta di sei anni. Carlo Palermo aveva condotto a Trento un’inchiesta sul traffico internazionale di droga e di armi e aveva chiesto il trasferimento a Trapani per continuare le sue indagini.

28 luglio. A Porticello, a pochi chilometri da Palermo, ucciso il commissario di polizia Beppe Montana, impegnato nella ricerca dei latitanti.

6 agosto. A Palermo, in via Croce Rossa, cadono in un agguato il capo della Squadra mobile Ninni Cassarà e l’agente Roberto Antiochia. Scampa all’attentato l’agente Natale Mondo, che sarà ucciso successivamente. Ninni Cassarà era in prima linea nella lotta alla mafia e Roberto Antiochia pur essendo in ferie aveva chiesto di stare al suo fianco.

23 settembre. A Napoli viene ucciso il giornalista Giancarlo Siani. Aveva condotto delle inchieste sui legami tra camorristi e uomini politici nelle speculazioni dopo il terremoto dell’Irpinia.

25 novembre. A Palermo, in via Libertà, un’auto dei carabinieri di scorta ai magistrati Borsellino e Guarnotta sbanda e piomba su un gruppo di studenti in attesa dell’autobus. Muore sul colpo Biagio Siciliano di 14 anni e il primo dicembre muore Giuditta Milella di 17 anni. Molti ragazzi rimangono feriti. Successivamente, il 22 dicembre 2000, morirà Pierluigi Lo Monaco.

29 novembre. A Isola delle Femmine (Palermo) ucciso il brigadiere Enrico Monteleone, nel tentativo di sventare una rapina in atto all’ufficio postale.

12 dicembre. A Villafranca Tirrena (Messina) viene uccisa Graziella Campagna di 17 anni. Lavorava in una lavanderia e aveva trovato in un abito un’agendina del capomafia latitante Gerlando Alberti junior. La ragazza viene sequestrata e uccisa nel timore che possa rivelare l’identità del capomafia.

1986

21 gennaio. A Palermo omicidio dell’imprenditore Paolo Bottone, titolare assieme al padre dell’ISAVIA, una ditta di manutenzioni industriali. Probabilmente il delitto è dovuto al rifiuto di pagare il pizzo.

7 febbraio. A Cosenza ucciso in un agguato Filippo Salsone, maresciallo degli agenti di custodia del carcere, un anno dopo l’uccisione del direttore Sergio Cosmai.

11 febbraio. A Platì (Reggio Calabria) uccisi Francesco Prestia, che era stato più volte sindaco del paese, e la moglie Domenica De Girolamo, nella loro tabaccheria forse durante un tentativo di rapina.

6 aprile. A Napoli ucciso l’agente scelto di polizia Antonio Pianese.

3 maggio. A Bruzzano Zeffirio (Reggio Calabria) uccisi gli studenti Pietro e Fortunata Pezzimenti per una vendetta trasversale.

4 luglio. A Torre Annunziata (Napoli) ucciso Luigi Staiano, un imprenditore edile che si era ribellato al racket.

7 luglio. A Napoli uccisione dell’agente scelto di polizia Vittorio Esposito.

30 luglio. A Salerno ucciso l’agricoltore Antonio Sabia, in un agguato contro Vincenzo Marandino nella guerra di camorra tra gli uomini della Nco di Raffaele Cutolo e i membri della Nuova Famiglia.

26 agosto. Ucciso a Palermo Salvatore Benigno, cassiere presso un cinema, che vide dare alle fiamme un’auto da due mafiosi che avevano commesso un omicidio.

21 settembre. A Porto Empedocle (Agrigento), durante un agguato contro mafiosi rimangono uccisi Filippo Gebbia, mentre passeggiava con la fidanzata, e Antonio Morreale, seduto in un bar con la moglie.

7 ottobre. A Palermo, nel quartiere San Lorenzo, viene ucciso il ragazzo di 11 anni Claudio Domino. Autori del delitto sarebbero stati alcuni spacciatori di droga, uccisi qualche tempo dopo. Claudio potrebbe averli visti mentre spacciavano nel quartiere.

5 novembre. A Licola Mare (Napoli) ucciso Mario Ferillo, impresario teatrale, scambiato per un noto camorrista locale.

17 novembre. A Monreale (Palermo) ucciso il carabiniere ausiliario Rosario Pietro Giaccone.

1987

9 gennaio. In provincia di Catania ucciso Cosimo Aleo, ragazzo di sedici anni, che è stato strangolato e poi finito a colpi di pietre da sicari di Scuto perché aveva rubato in casa di un mafioso.

17 gennaio. A Reggio Calabria ucciso Antonio Scirtò, nel corso di una sparatoria tra le cosche Rosmini e Lo Giudice.

4 marzo. A Polistena (Reggio Calabria) ucciso da un proiettile vagante Giuseppe Richichi, vicepreside dell’istituto magistrale, in un agguato contro Vincenzo Luddeni, direttore della Banca popolare di Polistena, rimasto illeso.

10 aprile. A Cittanova (Reggio Calabria) uccisione del vicebrigadiere dei carabinieri Rosario Iozzia.

15 giugno. A Vibo Valentia ucciso il carabiniere Antonino Civinini.

27 agosto. A Niscemi (Caltanissetta) durante una sparatoria tra due gruppi mafiosi, vengono colpiti a morte i bambini Giuseppe Cutroneo e Rosario Montalto, che giocavano per strada.

4 dicembre. A Castel Morrone (Caserta) uccisione dei carabinieri Carmelo Ganci e Luciano Pignatelli. I carabinieri erano liberi dal servizio ma, appresa la notizia di una rapina, andavano alla ricerca dei rapinatori, inseguendoli con la loro auto. I malviventi aprivano il fuoco e uccidevano i due carabinieri.

20 dicembre. A Napoli, in un mobilificio, ucciso Aniello Giordano da una banda di estorsori.

1988

5 gennaio. A Laureana di Borrello (Reggio Calabria) ucciso il professore Nicola Pititto, forse per vicende legate alle estorsioni.

12 gennaio. A Palermo, in pieno centro, viene ucciso Giuseppe Insalaco, ex sindaco democristiano. Aveva denunziato alla Commissione parlamentare antimafia i collegamenti tra mafia e amministrazione comunale. Insalaco prima viene osteggiato e isolato politicamente, poi è eliminato anche fisicamente.

14 gennaio. A Palermo, nel quartiere Acquasanta, uccisione dell’agente Natale Mondo, scampato all’agguato del 6 agosto 1985 in cui erano morti il capo della Squadra mobile Ninni Cassarà e l’agente Roberto Antiochia. Aveva proseguito l’attività investigativa. Si è pensato anche a una vendetta per la morte nei locali della questura di Salvatore Marino, indiziato per l’omicidio del commissario di polizia Beppe Montana.

2 marzo. A Palermo uccisione dell’ingegnere Donato Boscia, direttore del cantiere dell’impresa romana Ferrocementi. Aveva denunciato alla Commissione antimafia i collegamenti tra mafia e amministrazione comunale.

9 luglio. A Gioia Tauro (Reggio Calabria) ucciso in un agguato il carabiniere Pietro Ragno, che aveva preso parte a diverse operazioni antimafia.

31 agosto. A Sant’Ilario sullo Ionio (Reggio Calabria) ucciso il pensionato Francesco Capogreco, probabilmente perché aveva assistito a un delitto.

2 settembre. A Lamezia Terme (Catanzaro) uccisa la guardia giurata Antonio Talarico.

9 settembre. A Gioia Tauro (Reggio Calabria) ucciso per errore il marocchino Abed Manyami.

14 settembre. A Pietretagliate (Trapani) uccisione del giudice in pensione Alberto Giacomelli. Secondo il collaboratore di giustizia Vincenzo Sinacori, il delitto è stato compiuto perché il magistrato aveva firmato il provvedimento di confisca dei beni del fratello di Riina.

25 settembre. Nei pressi di Canicattì (Agrigento) vengono uccisi il giudice del Tribunale di Palermo Antonino Saetta e il figlio Stefano. È il primo magistrato giudicante ad essere assassinato. Aveva presieduto la Corte d’appello per la strage Chinnici del 29 luglio 1983 e per il delitto Basile del 4 maggio 1980. Era candidato a presiedere la Corte d’appello per il primo maxiprocesso.

26 settembre. Nei pressi di Valderice (Trapani) ucciso Mauro Rostagno. Ex leader del movimento studentesco, poi dirigente di Lotta continua, operava presso la comunità per tossicodipendenti Saman. Denunciava da una televisione locale le attività mafiose e le complicità di partiti e istituzioni.

23 ottobre. A Locri (Reggio Calabria) ucciso il primario di chirurgia Girolamo Marino, perché ritenuto responsabile, dal padre e dallo zio di Caterina Giampaolo, 4 anni, della sua morte dopo un intervento di appendicite. I Giampaolo fanno parte di un clan in lotta con gli Strangio.

10 novembre. A Siracusa ucciso il ragazzo Carmelo Zaccarello, figlio del titolare di un bar: i killer hanno sparato tra la folla per uccidere un mafioso.

12 novembre. A Melfi (Potenza) uccisione di Lucia Montagna, di 14 anni. Responsabili del delitto Maria, Filomena e Rosa Russo, sorelle di Santo Russo, ucciso il 4 ottobre 1988, del cui omicidio è stato accusato il cognato Angelo Montagna, fratello di Lucia. Difficile stabilire se si tratti di criminalità comune o organizzata.

18 novembre. A Camporeale (Palermo) ucciso il medico Giuseppe Montalbano. Con sentenza del 25 luglio 1997 è stato accertato che l’omicidio è stato compiuto da Giovanni Brusca e Santino Di Matteo perché il mafioso Biagio Montalbano sospettava che il medico fosse un confidente dei carabinieri.

15 dicembre. A Palermo uccisione dell’imprenditore Luigi Ranieri, titolare della Sageco, un’impresa edilizia che gestiva grossi appalti. Si sarebbe opposto alla spartizione degli appalti imposta dalle famiglie mafiose.

1989

8 gennaio. A Bianco (Reggio Calabria) scompare il sedicenne Rosario Bevilacqua, successivamente assassinato.

10 gennaio. A Deakin (Australia) ucciso, da un appartenente alla ‘ndrangheta, Colin Winchester, ufficiale di polizia maggiore dell’Australia.

29 gennaio. A Taurianova (Reggio Calabria) viene assassinato il bracciante agricolo Giuseppe Caruso.

14 febbraio. A Niscemi (Caltanissetta) ucciso Francesco Pepi, titolare di un’industria conserviera. Probabilmente il delitto è causato dal rifiuto di pagare il pizzo. In quegli anni a Niscemi c’era uno scontro tra cosche rivali con molti omicidi.

17 febbraio. A Tradate (Varese) viene rapito Andrea Cortellezzi, figlio di un industriale. Muore durante il sequestro.

23 febbraio. A Laureana di Borrello (Reggio Calabria), durante una sparatoria, viene uccisa Marcella Tassone, di 10 anni.

11 marzo. A Scordia (Catania) uccisione dell’imprenditore Nicola D’Antrassi. Intitolata al suo nome l’ASAES (Associazione antiracket e antiestorsioni) di Scordia.

16 marzo. A Palermo, nel borgo di Ciaculli, uccisione di Antonio D’Onufrio ritenuto informatore della polizia.

20 marzo. A Locri (Reggio Calabria) ucciso Vincenzo Grasso, gestore di una concessonaria di auto, che si rifiutava di pagare il pizzo.

9 giugno. A Vittoria (Ragusa) ucciso Salvatore Incardona, imprenditore agricolo, commissionario presso il mercato ortofrutticolo. Si sarebbe opposto alla richiesta di pagare il pizzo al clan Carbonaro-Dominante.

11 luglio. A Camporeale (Palermo) ucciso Paolo Vinci, un giovane di 17 anni, testimone di un agguato in cui è stato ucciso il suo datore di lavoro.

5 agosto. A Villagrazia di Carini (Palermo) uccisione dell’agente Antonino Agostino e della moglie Ida Castellucci, incinta. Il delitto è stato messo in relazione con il fallito attentato al giudice Falcone all’Addaura del 29 giugno del 1989.

24 agosto. Ad Agropoli (Salerno) uccisa Carmela Pannone, 5 anni, in un agguato contro suo zio Giuseppe Pannone, camorrista di Afragola.

25 agosto. A Melicucco (Reggio Calabria) ucciso Carmelo Curinga, probabilmente perché aveva assistito a un delitto.
A Villa Literno (Caserta) assassinato da una banda di criminali il rifugiato sudafricano Jerry Essan Masslo. Successivamente si svolgono a Villa Literno uno sciopero degli immigrati contro il capolarato e a Roma la prima manifestazione nazionale antirazzista. La mobilitazione porterà alla legge n. 39 del 1990 sulla condizione dello straniero in Italia.

12 settembre. A Gela, durante una sparatoria tra mafiosi appartenenti a gruppi rivali rimane uccisa la casalinga Grazia Scimè.

2 ottobre. A Taranto ucciso il capo della vigilanza all’Italsider, Giovanbattista Tedesco, dalla Sacra corona unita perché aveva denunciato i traffici all’interno dell’acciaieria.

20 ottobre A Statte (Taranto) ucciso Domenico Calviello, 14 anni.

23 ottobre. A Bovalino (Reggio Calabria) ucciso il bancario Giuseppe Tizian, probabilmente perché si rifiutava di riciclare il denaro sporco.

23 novembre. Uccise a Bagheria (Palermo), Leonarda CostantinoLucia Costantino e Vincenza Marino Mannoia, rispettivamente madre, zia e sorella di Francesco Marino Mannoia, di cui si diceva che forse stava per collaborare con la giustizia.

21 dicembre. A Bianco (Reggio Calabria) viene rapito Vincenzo Medici, imprenditore agricolo, che muore durante il sequestro.

1990

23 gennaio. Ucciso a Monreale (Palermo) l’ingegnere Vincenzo Miceli. Si è autoaccusato come mandante dell’omicidio Giovanni Brusca che ha definito Miceli: “Un onesto lavoratore. Uno che non voleva pagare il pizzo e che faceva delle denunce”.

7 febbraio. A Villa San Giovanni (Reggio Calabria) ucciso dalla ‘ndrangheta il vicesindaco Giovanni Trecroci.

23 febbraio. A Curinga (Catanzaro) scompare Saverio Purita, 11 anni, che viene soffocato e poi bruciato.

16 marzo. A Palermo scompare il giovane Emanuele Piazza, vicino ai servizi segreti. Il 30 dello stesso mese scompare il vigile del fuoco Gaetano Genova, amico di Piazza. Secondo alcuni collaboratori di giustizia, in seguito a informazioni fornite da Piazza e Genova, sarebbero stati arrestati alcuni mafiosi. La scomparsa e l’uccisione di Piazza e di Genova sono state messe in relazione con il fallito attentato a Giovanni Falcone all’Addaura, del 21 giugno 1989.

18 marzo. A Rosarno (Reggio Calabria) rapito e ucciso (il cadavere è stato trovato dopo 7 anni) il ragazzo Michele Arcangelo Tripodi, per vendetta verso il padre legato al clan dei La Malfa.

21 marzo. A Niscemi (Caltanissetta) ucciso il commerciante Nicola Gioitta. Gli assassini sfregiano l’ucciso tagliandogli la gola.

11 aprile. A Milano ucciso Umberto Mormile, educatore nel carcere di Opera. Condannato come mandante dell’omicidio il boss Mico Papalia. La compagna di Mormile, Armida Miserere, che era stata vice direttrice di Opera, si è suicidata il 19 aprile 2003 nella sua abitazione presso il carcere di Sulmona di cui era diventata direttrice.

9 maggio. A Palermo uccisione di Giovanni Bonsignore, funzionario della Regione siciliana, noto per il suo rigore morale. Per il delitto è stato condannato il funzionario regionale Antonino Velio Sprio. Negli anni ’80 Bonsignore aveva condotto un’inchiesta amministrativa su un finanziamento irregolare ad una cooperativa agricola, di cui Sprio era vicepresidente, legata ai mafiosi di Palma di Montechiaro.

18 maggio. Ucciso a Napoli Nunzio Pandolfi, di due anni, nell’agguato in cui è stato ucciso il padre Gennaro.

24 giugno. A Villa San Giovanni (Reggio Calabria) ucciso l’imprenditore Franco Salsone. I fratelli Domenico e Paolo Condello, latitanti, avevano nascosto delle armi nella sua villa durante il periodo invernale in cui era chiusa.

5 luglio. A Strongoli (Catanzaro) viene assassinato per errore il sedicenne Arturo Caputo.

11 luglio. A Mondragone (Caserta) ucciso il vicesindaco Antonio Nugnes.

12 luglio. A Siderno (Reggio Calabria) viene uccisa durante un tentativo di sequestro l’insegnante Raffaella Scordo.

18 luglio. A San Leone (Agrigento) ucciso il funzionario di banca Giuseppe Tragna da killer del clan Grassonelli.

21 agosto. A Rosarno (Reggio Calabria) ucciso Francesco Tassone, forse testimone involontario di un delitto.

1 settembre. Ucciso a Reggio Calabria con diversi colpi di pistola il sedicenne Domenico Catalano. Forse Catalano e un altro ragazzo rimasto ferito sono stati colpiti per aver assistito involontariamente a qualche fatto delittuoso.

7 settembre. A Palermiti (Catanzaro) uccise Maria Marcella e sua figlia Elisabetta Gagliardi, moglie e figlia rispettivamente di Mario Gagliardi, pluripregiudicato per rapina.

8 settembre. A Bovalino superiore (Reggio Calabria) ucciso il brigadiere dei carabinieri Antonio Marino, che per tre anni aveva comandato la stazione di Platì (Reggio Calabria).

11 settembre. A Villa San Giovanni (Reggio Calabria) ucciso da sicari della ‘ndrangheta l’imprenditore edile Pietro Laface, incensurato. Le indagini seguono la pista degli appalti.

21 settembre. Sullo stradale fra Canicattì e Agrigento viene ucciso il magistrato Rosario Livatino che indagava sui mafiosi dell’Agrigentino. Il rappresentante di commercio Piero Nava, che passava con la sua macchina, ha testimoniato contro gli esecutori del delitto ed è stato costretto a cambiare nome e a risiedere in località segreta. Condannati come esecutori Paolo Amico, Domenico Pace, Giovanni Avarello e Gaetano Puzzangaro, come mandanti Salvatore Calafato, Antonio Gallea, Giuseppe Montanti e Salvatore Parla, capi della Stidda.

8 ottobre. Ucciso a Commenda di Rende (Cosenza) l’imprenditore edile Pino Chiappetta, che aveva tentato di aggiudicarsi un subappalto.

31 ottobre. A Catania duplice omicidio alle Acciaierie Megara. Vengono uccisi l’amministratore delegato Alessandro Rovetta e il capo del personale Francesco Vecchio. Probabilmente si erano opposti alle imposizioni mafiose.

1991

9 gennaio. A Taranto uccisa Valentina Guarino, di 6 mesi, che si trovava in braccio al padre bersaglio dell’agguato. In Puglia parecchi minori sono rimasti, intenzionalmente o casualmente, vittime della criminalità.

Marzo. A Casarano (Lecce) scomparsa e uccisa assieme alla madre, per ordine della moglie tradita di un boss Angelica Portoli, di 2 anni.

11 marzo. A Locri (Reggio Calabria) ucciso Antonio Valente, impiegato di una ditta che veniva taglieggiata.

30 marzo. Ucciso a Napoli Salvatore D’Addario, agente della Polizia di Stato, mentre tentava di fermare uno scontro a fuoco tra camorristi tra la folla.

2 aprile. Ad Altofonte (Palermo) ucciso il direttore della Cassa artigiana di Altofonte Francesco Pipitone, perché aveva tentato di opporsi a dei mafiosi che stavano compiendo una rapina.

18 aprile. A Villa Literno (Caserta), durante una sparatoria tra gruppi di camorristi, rimangono uccisi il dodicenne Salvatore Richiello, il padre Michele e il loro amicoPellegrino De Micco, estranei alla faida.
A Briatico (Vibo Valentia) viene rapito il medico Giancarlo Conocchiella, che muore durante il sequestro. Durante il processo la quindicenne Mariangela Vavalà collabora con la giustizia contribuendo alla incriminazione del padre Carlo, condannato per il delitto con sentenza definitiva. Successivamente Vavalà collaborerà con la giustizia e farà ritrovare il corpo di Conocchiella.

24 maggio. A Lamezia Terme (Catanzaro) uccisi, forse per un’azione contro il Comune, Pasquale Cristiano e Francesco Tramonte, operatori ecologici impegnati nella raccolta di rifiuti urbani, in una zona abitata dal clan Sambiase.

13 giugno. A Catania ucciso Vincenzo Leonardi. Lavorava al mercato ortofrutticolo ed era titolare di un’impresa di trasporti.
A Grotteria (Reggio Calabria) ucciso il piccolo imprenditore edile Nicodemo Panetta, assieme all’imprenditore Nicodemo Raschillà. Panetta con le sue denunce aveva fatto arrestare una cinquantina di ‘ndranghetisti vicini alla cosca Ursini.

19 giugno. A Capaci (Palermo) assassinati gli imprenditori Giuseppe e Salvatore Sceusa. Secondo il collaboratore di giustizia Angelo Siino sarebbero stati uccisi perché non si attenevano alle imposizioni della mafia relative agli appalti e non si accordavano per il pizzo.

27 giugno. Sulla strada tra Agrigento e Favara ucciso il metronotte Vincenzo Salvatori, durante un tentativo di rapina a un furgone porta valori.

10 luglio. A Reggio Calabria ucciso il proprietario terriero Antonino Cordopatri. Si era rifiutato di cedere le terre ai capi della ‘ndrangheta.

21 luglio. A San Cipriano d’Aversa (Caserta) durante una sparatoria rimane ucciso il passante Angelo Riccardo.

21 luglio. A Napoli ucciso il bambino Fabio De Pandi, di 10 anni.

24 luglio. Nei pressi di Francolise (Caserta) ucciso il commerciante Alberto Varone. I camorristi volevano rilevare la sua attività.

26 luglio. A Palermo, viene ucciso il bambino di 4 anni Andrea Savoca, assieme al padre, appartenente a famiglia mafiosa.

9 agosto. A Campo Calabro (Reggio Calabria) assassinio del magistrato di Cassazione Antonino Scopelliti. Si doveva occupare del maxiprocesso di Palermo. L’assassinio viene eseguito dalla cosca dei De Stefano, su indicazione della mafia siciliana.

20 agosto. A Soverato (Catanzaro) vengono uccisi i carabinieri Renato Lio e Giuseppe Leone, dagli occupanti di un auto a cui si erano avvicinati per una perquisizione.

25 agosto. A Condofuri (Reggio Calabria) ucciso Domenico Mafrici, allevatore di bestiame, probabilmente perché si era rifiutato di pagare l’estorsione. Era fratello di Bruno, rapito nel 1986 e rilasciato dopo il pagamento di un riscatto.

29 agosto. A Palermo uccisione dell’imprenditore Libero Grassi, titolare dell’azienda tessile Sigma. Si era rifiutato di pagare il pizzo e aveva denunciato pubblicamente gli estorsori. Aveva suscitato l’interesse dei mezzi d’informazione, scarsa solidarietà (a un’assemblea per sostenere la sua azione avevano partecipato trenta persone) ed era stato isolato dagli altri imprenditori e dalle Associazioni imprenditoriali. I familiari ogni anno sul luogo del delitto appendono un cartello in cui denunciano l’isolamento in cui è stato lasciato Libero Grassi. La vecchia Sigma ha chiuso i battenti e il figlio Davide gestisce l’impresa Sigma Nuova. Condannati i mafiosi della famiglia Madonia.

28 settembre. A Reggio Calabria uccisi Demetrio Quattrone, funzionario dell’Ispettorato del Lavoro che aveva svolto alcune perizie per la Procura di Palmi, e Nicola Soverino, medico omeopata che si trovava assieme a Quattrone.

1 ottobre. A Careri (Reggio Calabria) viene ucciso il pastore Giuseppe Rocca, forse perché aveva assistito a un delitto.

7 ottobre. A Grotteria (Reggio Calabria) viene rapito l’anziano medico radiologo Pasquale Malgeri, che muore durante il sequestro.

12 ottobre. A Palermo ucciso da Salvatore Grigoli, con il metodo della lupara bianca, l’ex agente della polizia Serafino Ogliastro, sospettato dai mafiosi di essere venuto a conoscenza degli autori di un omicidio.

30 ottobre. A Lauro (Avellino) ucciso Nunziante Scibelli, mentre stava attraversando il paese alla guida di un’auto dello stesso modello dei veri bersagli dei killer.

16 dicembre. A Bronte (Catania) uccisa Giuseppa Cozzumbo, titolare di un bar. Probabilmente si era rifiutata di pagare il pizzo.

29 dicembre. A Taranto uccisa Sandra Stranieri, di 14 anni, da una pallottola vagante durante una sparatoria.

31 dicembre. A Palma di Montechiaro (Agrigento), durante una sparatoria all’interno di un bar per uccidere il mafioso Felice Allegro, rimane ucciso il trentenne Giuseppe Aliotto e vengono feriti un bambino e sei persone.

1992

4 gennaio. A Lamezia Terme (Catanzaro) uccisi il sovrintendente di polizia Salvatore Aversa, impegnato da anni in indagini sulla ‘ndrangheta, e la moglie Lucia Precenzano.

22 gennaio. A Randazzo (Catania) uccisi il pastore Antonino Spartà e i figli Vincenzo e Salvatore. Si erano rifiutati di pagare una tangente. Le loro tombe saranno più volte profanate.

11 febbraio. Nei pressi di Rosarno (Reggio Calabria) uccisi gli algerini Abid Abdelgani e Sari Mabini da giovani della ‘ndrangheta che li avevano attirati in un tranello offrendogli un lavoro. Per i rampolli della ‘ndrangheta uccidere gli extracomunitari sarebbe una sorta di rito di iniziazione.

12 febbraio. A Pontecagnano (Salerno), durante un controllo ad un posto di blocco, vengono uccisi i carabinieri Fortunato Arena e Claudio Pezzuto.

22 febbraio. A Bagheria (Palermo) ucciso il commerciante Salvatore Mineo, perché si sarebbe ribellato al racket.

18 marzo. A Catania uccisione del maresciallo dei carabinieri Alfredo Agosta, impegnato in indagini sulla mafia.

21 aprile. A Lucca Sicula (Agrigento) ucciso l’imprenditore Paolo Borsellino. Gestiva un’impresa di movimento terra e con il padre Giuseppe aveva fondato una piccola impresa di calcestruzzi. Si era opposto alla richiesta di mafiosi della zona di cessione di quote aziendali.

23 maggio. Sull’autostrada Palermo-Punta Raisi, nei pressi di Capaci (Palermo), una carica di esplosivo uccide il magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e gli uomini della scorta Rocco DicilloAntonino Montinaro e Vito Schifani. Falcone, dopo essere stato giudice a Trapani e giudice istruttore e procuratore aggiunto a Palermo, imponendosi come uno dei magistrati più impegnati e competenti nelle indagini antimafia, impossibilitato a continuare il suo lavoro dopo lo smantellamento del pool antimafia, si era trasferito a Roma con l’incarico di Direttore generale degli Affari penali presso il Ministero di Grazia e Giustizia ed era candidato alla carica di Procuratore nazionale antimafia. Sono stati condannati come mandanti alcuni capimafia facenti parte della cupola. Rimane irrisolto il problema dei mandanti esterni.

12 luglio. A Villa di Briano (Caserta) vengono uccisi in una sparatoria tra la folla in un agguato contro un camorrista, Egidio Campaniello e Luigi Sapio.

19 luglio. A Palermo, in via D’Amelio, un’autobomba uccide il magistrato Paolo Borsellino, gli agenti di scorta Agostino CatalanoWalter CosinaEmanuela Loi,Vincenzo Li MuliClaudio Traina. Borsellino aveva fatto parte del pool antimafia, era stato procuratore presso il Tribunale di Marsala, aveva denunciato lo smantellamento del pool antimafia ed era tornato a lavorare presso il Tribunale di Palermo. Dopo la morte di Falcone era stato fatto il suo nome per la carica di Procuratore nazionale antimafia. Condannati come esecutori e come mandanti uomini e capi di Cosa nostra; resta il problema, comune alle altre stragi, dell’individuazione dei mandanti esterni.

26 luglio. A Roma suicidio di Rita Atria, una ragazza di 17 anni, figlia di un capomafia di Partanna (Trapani). Dopo l’uccisione del padre e del fratello, Rita aveva collaborato con la giustizia, assieme alla cognata Piera Aiello, rompendo con la madre. Si era rivolta a Paolo Borsellino, con cui aveva stabilito un rapporto filiale. L’assassinio del magistrato, nell’isolamento del regime di protezione, la getta nello sconforto che la induce al suicidio.

27 luglio. A Catania uccisione dell’ispettore di polizia Giovanni Lizzio. Responsabili del delitto i mafiosi della famiglia Santapaola.

6 agosto. A Villa Literno (Caserta) uccisi, da killer che hanno sparato dentro un’officina per uccidere il titolare imparentato con un camorrista, il contadino Antonio Di Bona, che attendeva la riparazione del proprio trattore, e il meccanico Nicola Palumbo.

28 settembre. A Castellammare del Golfo (Trapani) ucciso il capitano di marina in pensione Paolo Ficalora. Aveva ospitato nel suo residence, senza conoscerne l’identità, l’ex collaboratore di giustizia Salvatore Contorno.

14 ottobre. Ucciso a Porto Empedocle (Agrigento) il sovrintendente di polizia penitenziaria Pasquale Di Lorenzo. Si è accusato dell’omicidio il collaboratore di giustizia Alfonso Falzone. Mandante sarebbe stato Totò Riina che voleva dare un “segnale” contro il carcere duro e avrebbe ordinato di uccidere un agente di custodia per provincia.

6 novembre. A Foggia ucciso l’imprenditore edile Giovanni Panunzio. Si era opposto al racket e aveva fatto arrestare gli estorsori.

10 novembre. A Gela (Caltanissetta) uccisione del commerciante Gaetano Giordano. Viene ferito il figlio Massimo. Giordano si era opposto alle richieste estorsive.

17 dicembre. A Lucca Sicula (Agrigento) ucciso Giuseppe Borsellino, padre dell’imprenditore Paolo, ucciso il 21 aprile. Aveva rivelato alla magistratura i nomi dei mandanti e degli esecutori dell’assassinio del figlio e aveva ricostruito gli intrecci tra mafia, affari e politica nell’Agrigentino.

1993

8 gennaio. A Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) viene ucciso il corrispondente del quotidiano “La Sicilia” Beppe Alfano. Aveva dedicato vari servizi alle attività della mafia della zona e ultimamente aveva denunziato le speculazioni dell’Aias di Milazzo a danno degli handicappati.

8 febbraio. A Poggioreale ucciso Pasquale Campanello, sovrintendente della polizia penitenziaria.

20 marzo. A Locri (Reggio Calabria) viene ucciso il chirurgo Nicolò Pandolfo, probabilmente su mandato della famiglia Cordì per un intervento non riuscito su una bambina con un tumore al cervello.

21 aprile. Sulla strada da Porto Empedocle (Agrigento) ucciso, assieme al pescivendolo Angelo Carlisi, Calogero Zaffuto, vittima innocente.

14 maggio. A Vibo Valentia uccisione del commerciante Nicola Remondino.

17 maggio. A Napoli ucciso Maurizio Estate, di 22 anni: aveva sventato uno scippo e il rapinatore è tornato indietro per ucciderlo.

27 maggio. A Firenze in via dei Georgofili, nei pressi della Galleria degli Uffizi, un’autobomba provoca la morte di cinque persone: la custode dell’Accademia dei Georgofili Angela Fiume, il marito Fabrizio Nencioni, le figlie Elisabetta di 8 anni e Caterina di un mese e mezzo, lo studente universitario Dino Capolicchio. Danni agli edifici circostanti e alla Galleria. L’inchiesta è stata unificata con quella della successiva strage di Milano. Sono stati condannati i capimafia della cupola. Restano da individuare i mandanti esterni.

5 luglio. A Gela ucciso, da un pregiudicato del clan Madonia, l’ elettricista Andrea Castelli, 24 anni, che era intervenuto per difendere alcune ragazze.

22 luglio. A Bovalino viene sequestrato dalla ‘ndrangheta Adolfo Cartisano. Il suo corpo è stato ritrovato nel 2003.

27 luglio. A Milano un’autobomba esplode in via Palestro. 5 vittime: i pompieri Carlo LacatenaStefano Picerno e Sergio Pasotto, il vigile urbano Alessandro Ferrari e l’immigrato marocchino Dris Moussafir. Gravi danni al Padiglione d’arte contemporanea. Lo stesso giorno a Roma esplodono due ordigni, uno davanti alla basilica di San Giovanni in Laterano, l’altro davanti alla chiesa di San Giorgio in Velabro, gravemente danneggiata. Gli attentati di Roma, Firenze e Milano mirano non solo a spostare l’attenzione fuori dalla Sicilia ma soprattutto a imporre alle istituzioni una politica di concessioni all’organizzazione mafiosa Cosa nostra: l’abolizione dell’ergastolo e del carcere duro, l’attenuazione della legislazione antimafia e la revisione dei processi.

15 settembre. A Palermo, nel quartiere Brancaccio, ucciso il parroco Giuseppe Puglisi. Era impegnato in un’opera di educazione dei giovani del quartiere e di miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti. Condannati come mandanti i fratelli Filippo e Giuseppe Graviano e come esecutore Salvatore Grigoli, successivamente collaboratore di giustizia.

7 novembre. A Cittanova (Reggio Calabria) assassinato in un agguato mafioso Giovanni Mileto, caposquadra cantonieri, sacrificatosi per salvare un’altra persona.

23 novembre. Ad Altofonte (Palermo) scompare il bambino Giuseppe Di Matteo, figlio del collaboratore di giustizia Santo. Verrà tenuto in ostaggio fino al gennaio del 1996, strangolato e il corpo sarà sciolto nell’acido. Responsabili del delitto Giovanni Brusca, reo confesso, e altri mafiosi.

1994

18 gennaio. Sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria, nei pressi dello svincolo di Scilla, uccisi in agguato della ‘ndrangheta i carabinieri Vincenzo Garofalo e Antonino Fava.

18 febbraio. Nelle campagne di Rosarno (Reggio Calabria) agguato contro migranti africani che dormono in un casolare. Rimane ucciso l’ivoriano Mourou Kouakau Sinan.

2 marzo. In Australia ucciso George Bowen, detective impegnato in indagini sulla ‘ndrangheta. Doveva testimoniare al processo contro Domenic Perre un boss delle cosche italo-australiane.

19 marzo. A Casal di Principe (Caserta) viene ucciso don Giuseppe Diana, parroco della chiesa di San Nicola. Aveva cominciato il suo impegno contro la camorra nel 1983 quando dopo una strage aveva organizzato assieme a pochi altri una manifestazione. Nel 1989 aveva rifiutato i soldi messi a disposizione dai camorristi per la festa parrocchiale e lavorato con i giovani e gli extracomunitari. Nel dicembre del 1991 aveva preparato il documento “Per amore del mio popolo non tacerò” e in occasione delle elezioni comunali del 1993 aveva invitato gli elettori a fare delle scelte oculate e i camorristi a farsi da parte. Venne ucciso il giorno del suo onomastico, in chiesa, mentre si accingeva a celebrare la messa. Dopo una serie di depistaggi, nel 2003 sono stati condannati i camorristi responsabili del delitto.

20 marzo. A Mogadiscio, in Somalia, uccisione della giornalista della Rai Ilaria Alpi e del cameraman Miran Hrovatin. La Alpi indagava su traffici internazionali di armi e di rifiuti tossici.

24 marzo. A Gravina di Catania ucciso l’agente di polizia penitenziaria Luigi Bodenza.
Lo stesso giorno, a Bronte (Catania) viene ucciso Enrico Incognito, appartenente a un clan mafioso, che aveva deciso di collaborare con la giustizia. L’omicida è il fratello Marcello, con la complicità dei genitori. Una telecamera, che registrava le rivelazioni di Enrico, ha ripreso la scena del delitto. Incognito, in seguito al suo pentimento, era stato abbandonato dalla moglie.

26 marzo. A Secondigliano, quartiere di Napoli, uccisa Anna Dell’Orme, madre di Domenico Amura, morto per overdose. Lei e l’altro figlio, Carmine, avevano denunciato i trafficanti che avevano venduto al figlio Domenico la droga. Ucciso anche Carmine Amura.

27 marzo. A Locri (Reggio Calabria) uccisa Maria Teresa Pugliese, moglie dell’ex sindaco e impegnata nell’associazionismo. Un figlio era stato coinvolto in fatti di droga. Forse era sulle tracce delle compagnie del figlio.

5 aprile. A San Cipirello (Palermo) ucciso, per una questione di gelosia, il giovane Cosimo Fabio Mazzola, dai mafiosi Enzo Brusca e Giuseppe Monticciolo.

8 aprile. Nei pressi di Napoli uccisa Maria Grazia Cuomo, 56 anni, cognata di Francesco Alfieri, lontano parente del boss della camorra Carmine Alfieri, collaboratore di giustizia. I killer forse volevano uccidere il figlio di Carmine, sono entrati nel casolare dove si era rifugiato e non avendolo trovato hanno ucciso la donna.

30 maggio. A Bivona (Agrigento) uccisione dell’imprenditore Ignazio Panepinto. Gestiva una cava e un impianto per la frantumazione delle pietre. Probabilmente si era rifiutato di sottostare alle richieste della mafia che imponeva un monopolio delle forniture per i lavori nella zona.

25 giugno. A Licata (Agrigento) ucciso l’imprenditore edile Salvatore Bennici, che si opponeva alle richieste della mafia della zona in cui operava. Aveva subito due attentati: l’incendio di un escavatore e un tentato incendio a casa sua.

10 luglio. A Catania uccise Liliana Caruso e Agata Zucchero, moglie e madre del collaboratore di giustizia Riccardo Messina.

16 settembre A Pizzo Calabro (Reggio Calabria) scompare il giovane Francesco Aloi, forse perché si era messo con una donna di una famiglia della ‘ndrangheta.

19 settembre. A Bivona (Agrigento) uccisi l’imprenditore Calogero Panepinto, fratello di Ignazio assassinato il 30 maggio dello stesso anno, e l’operaio Francesco Maniscalco. Dopo l’assassinio del fratello, Panepinto aveva ripreso il lavoro nella cava. Un figlio di Ignazio, Luigi, decide di riprendere i lavori per la produzione di calcestruzzi, ma si presentano solo 6 operai su 25. Gli viene assegnata una scorta che sarà revocata poco tempo dopo. Nel luglio 2008 i giornali riportano la notizia dell’arresto dei fratelli Luigi, Maurizio e Marcello Panepinto. Luigi viene indicato come il capomandamento della zona.
Nello stesso giorno, a Carovigno (Brindisi) ucciso Leonardo Santoro, mentre stava aprendo il cancello dell’abitazione per i giudici della Corte d’assise.

29 settembre. A Mileto (Catanzaro) durante una rapina rimane ucciso il bambino americano Nicholas Green. Nel 1998 è stato condannato all’ergastolo Michele Iannello, già affiliato alla ‘ndrangheta.

12 dicembre. A Napoli uccisa per caso Palmina Scamardella, in un agguato di camorra.

1995

19 gennaio. A Teverola (Caserta) ucciso il giovane Genovese Pagliuca che si era ribellato alle violenze subite dalla fidanzata, che aveva rifiutato una relazione lesbica con Angela Barra, amante di Francesco Bidognetti.

4 febbraio. A Milano ucciso il fioraio ambulante Pietro Sanua, “sindacalista dei fioristi” che per primo denunciò il racket degli ambulanti a Milano.

17 febbraio. A Belmonte Mezzagno (Palermo), in un agguato in una macelleria contro uno dei proprietari, Simone Benigno, rimasto illeso, viene ucciso un cliente, Giovanni Salamone, e sono feriti altri due.

26 febbraio. Nelle vicinanze di Terrasini (Palermo) ritrovato il corpo di Francesco Brugnano, titolare di una cantina vinicola di Partinico, confidente del maresciallo dei carabinieri Antonino Lombardo. In seguito, il 4 marzo, suicidio del maresciallo Lombardo, che aveva incontrato Gaetano Badalamenti negli Stati Uniti, probabilmente per convincerlo a collaborare con la giustizia.

6 marzo. A Palermo ucciso Domenico Buscetta, nipote di Tommaso. Una vendetta trasversale per colpire Buscetta

31 marzo. A Foggia ucciso Francesco Marcone, direttore dell’Ufficio del Registro immobiliare. Il delitto è da collegare con la sua attività di pubblico amministratore e con gli interessi legati al Piano regolatore.

20 aprile. Ad Alessandria della Rocca (Agrigento) ucciso, con il pregiudicato Emanuele Seidita, il manovale incensurato Giovanni Carbone.

25 giugno. A Reggio Calabria ucciso dal racket dei parcheggi Peter Iwule Onjedeke, extracomunitario con regolare permesso di soggiorno, che arrotondava lo stipendio di operaio facendo il posteggiatore abusivo.

30 agosto. A Nicolosi (Catania) uccisione del commerciante Antonino Longo.

3 settembre. A Niscemi (Caltanissetta) scompare il giovane Pierantonio Sandri. I resti verranno trovati nel 2009 in seguito a dichiarazioni di collaboratori di giustizia che hanno parlato di omicidio mafioso. Probabilmente aveva assistito al compimento di un delitto.

1 novembre. A Gioiosa Jonica (Reggio Calabria) ucciso il commerciante Luigi Colucci. I suoi familiari avevano ricevuto intimidazioni, tra cui l’incendio di una paninoteca.

9 novembre. A Catania uccisione dell’avvocato Serafino Famà, legale di alcuni mafiosi. Si parla di contrasti con i suoi difesi, ma non si esclude che l’omicidio possa essere un avvertimento rivolto agli avvocati perché assumano un atteggiamento più “attivo” nella difesa degli imputati mafiosi.

15 novembre. A Somma Vesuviana (Napoli) durante una sparatoria rimane ucciso il bambino Gioacchino Costanzo, di 2 anni.

22 novembre. A Locri (Reggio Calabria) ucciso Fortunato Correale, testimone di giustizia. Gli imputati sono stati condannati in primo grado e assolti in appello.

29 novembre. Ad Avola (Siracusa) ucciso l’imprenditore Antonino Buscemi, titolare di un’impresa edile. Probabilmente si era rifiutato di sottostare al racket o era riuscito ad aggiudicarsi lavori voluti da altri.

23 dicembre. Ucciso a Pietretagliate (Trapani) Giuseppe Montalto, agente di custodia in servizio alle carceri del’Ucciardone di Palermo, nell’ala riservata ai detenuti per mafia. Erano con lui nell’auto la moglie e la figlia di sei mesi. Montalto sarebbe stato ucciso perché si sarebbe rifiutato di favorire qualche capomafia o per ritorsione contro i provvedimenti restrittivi introdotti con il 41 bis.

1996

1 marzo. A Vinosa (Taranto) muore la bracciante Annamaria Torno, di 18 anni, vittima del caporalato, in un incidente stradale mentre era su un pulmino, che avrebbe dovuto trasportare 9 persone, mentre le lavoratrici erano 14. Il caporalato è un fenomeno diffuso soprattutto in Puglia, legato al reclutamento e sfruttamento della manodopera.

27 aprile. A Lucca Sicula (Agrigento), ucciso Calogero Tramuta, ex agente della Guardia di Finanza, commerciante di arance.

17 giugno. A Santa Eufemia D’ Aspromonte (Reggio Calabria), in un agguato della ‘ndrangheta, ucciso il maresciallo Pasquale Azzolina e ferito il brigadiere Salvatore Coltello.

10 luglio. A Potenza, ucciso l’agente Francesco Tammone da un pregiudicato che stava inseguendo.

20 luglio. A Napoli ucciso il giovane Davide Sannino, da due ragazzi che hanno rubato un motorino e sono tornati indietro a sparargli forse perché li aveva visti.

27 agosto. Nel cimitero di Catania uccisi Santa Puglisi, 22 anni, figlia del boss Nino, e Salvatore Botta, di 13 anni, nipote di Santa. La donna si recava ogni giorno al cimitero sulla tomba del marito, Matteo Romeo, ucciso il 23 novembre dell’anno precedente.

30 settembre. A Varapodio (Reggio Calabria) ucciso l’imprenditore edile Antonino Polifroni che si rifiutava di pagare il pizzo e di acquistare i materiali forniti dalla ‘ndrangheta. I figli hanno rilevato l’azienda e hanno istituito un premio biennale per la pace e la legalità destinato ai ragazzi delle scuole.

16 ottobre. Uccisi a Niscemi (Caltanissetta) il gioielliere Salvatore Frazzetto e il figlio Giacomo. La moglie, Agata Azzolina, aveva riconosciuto i killer che in precedenza avevano tentato di estorcere il gioielliere. Il 23 marzo del 1997 Agata Azzolina muore suicida, dopo aver subìto tentativi di estorsione ed essere stata minacciata di morte assieme alla figlia, nonostante la vigilanza di due militari alla porta di casa.

18 novembre. A Trapani in uno scontro con l’auto del magistrato di Sciacca Bernardo Petralia muoiono Maria Antonietta Savona e il figlio di un mese Riccardo Salerno.

23 novembre. A Torre Annunziata (Napoli) ucciso Raffaele Pastore, un piccolo commerciante che aveva denunciato i camorristi.

29 novembre. A Palizzi (Reggio Calabria) uccisi lo studente Celestino Fava e il giovane contadino Antonino Moio, entrambi incensurati.

20 dicembre. A Gela (Caltanissetta) ucciso il commerciante Rosario Ministeri, secondo gli inquirenti senza legami con la mafia.

1997

4 gennaio. A Partinico (Palermo) viene ucciso il bancario in pensione Giuseppe La Franca. I mafiosi volevano impadronirsi di alcuni terreni di sua proprietà.

26 gennaio. A Ercolano (Napoli) ucciso il sedicenne Ciro Zirpoli, figlio del collaboratore di giustizia Leonardo.

12 febbraio. Al villaggio Mosè di Agrigento ferito alla testa con colpi di arma da fuoco Giulio Castellino, dirigente del Servizio d’igiene pubblica presso la Usl di Agrigento e per oltre un decennio ufficiale sanitario a Palma di Montechiaro. Spirerà il 25 febbraio.

10 giugno. A Taranto, in un agguato contro il padre, pregiudicato per spaccio di droga, rimane uccisa Raffaella Lupoli, di 11 anni.

11 giugno. Uccisa a Napoli da killer che hanno sparato tra la folla Silvia Ruotolo, che stava tornando a casa con il figlio di cinque anni. Morto un pregiudicato, ferito uno studente.

19 giugno. A Palermo ucciso il costruttore Angelo Bruno. Si pensa che avesse avuto richieste estorsive. I familiari dicono che è morto come Libero Grassi, ma l’imprenditore non aveva mai parlato di estorsioni neppure con loro.

30 agosto. Ucciso nelle campagne di Napoli Giovanni Arpa, zio di Rosario Privato, il pentito che ha permesso di arrestare i responsabili della sparatoria in cui è rimasta uccisa Silvia Ruotolo, tra cui il capoclan Giovanni Alfano.

12 settembre. Ad Alcamo (Trapani) si suicida il commerciante Gaspare Stellino. Doveva testimoniare contro gli estorsori.

1998

3 gennaio. A Cinquefrondi (Reggio Calabria), all’uscita da una sala giochi, uccisi da killer che sparano da una macchina, Saverio Ieraci, di 13 anni, e Davide Ladini, di 17 anni.

18 febbraio. A Napoli ucciso Giovanni Gargiulo, di 14 anni, per vendetta della camorra per uno sgarro compiuto dal fratello.

10 aprile. Nei pressi di Catania trovato il corpo di Annalisa Isaia, una ragazza figlia del mafioso Paolo, ucciso nel 1993. Ha confessato il delitto lo zio di Annalisa, Luciano Daniele Trovato, che voleva impedirle di frequentare ragazzi di un clan rivale.

24 aprile. A Cerignola (Bari) muoiono per un incidente stradale Incoronata Sollazzo e Maria Incoronata Ramella, braccianti agricole che viaggiavano su un furgone dei “caporali” stipato di lavoratori.

8 maggio. A Oppido Mamertina (Reggio Calabria), uccisi Mariangela Anzalone, di 8 anni, e suo nonno Giuseppe Biccheri, e feriti la madre della bambina, Francesca Biccheri, e un altro figlio di 7 anni, da killer che hanno sparato all’impazzata per coprire la loro fuga dopo che avevano ucciso due ‘ndranghetisti.

23 maggio. A Gela ucciso durante un tentativo di rapina il commerciante Orazia Sciascio.

4 luglio. A Catania muore suicida Enrico Chiarenza di 18 anni. Il giovane era figlio di Clemente ucciso nel 1995 in un agguato mafioso e nipote di un ex collaboratore di giustizia.

5 luglio. Ad Acerra (Napoli) ucciso per sbaglio il giovane Antonio Ferrara.

20 luglio. A Pomigliano D’Arco (Napoli) uccisi gli operai di un pastificio Salvatore Di FalcoRosario Flaminio e Alberto Vallefuoco. A Vallefuoco nel dicembre del 2007 è stato intitolato la stadio di Mugnano, comune in cui viveva, come vittima innocente della violenza camorristica.

3 settembre. A Scisciano (Napoli) durante una sparatoria rimane uccisa la passante Giuseppina Guerriero.

25 settembre. A Gioia Tauro (Reggio Calabria) ucciso il medico Luigi Ioculano. Presidente di un’associazione e fondatore di un periodico locale, aveva preso posizione contro il nuovo piano regolatore e gli interessi della ‘ndrangheta.

8 ottobre. A Caccamo (Palermo) ucciso il sindacalista dell’Uil ed ex consigliere provinciale Domenico Geraci. Aveva denunciato gli interessi della mafia della zona e sarebbe stato candidato a sindaco per l’Ulivo nelle imminenti elezioni comunali.

17 novembre. A Palma di Montechiaro (Agrigento) ucciso l’agente penitenziario Antonio Condello. Aveva prestato servizio nel padiglione del carcere di Agrigento in cui sono rinchiusi mafiosi sottoposti al regime del carcere duro (41 bis).

24 dicembre. A Orgosolo (Nuoro) ucciso il viceparroco Graziano Muntoni. Prima insegnante e consigliere comunale democristiano, poi sacerdote, era impegnato soprattutto in attività con i giovani.

1999

2 gennaio. Strage mafiosa a Vittoria (Ragusa) con cinque morti. Tra essi gli incensurati Rosario Salerno e Salvatore Ottone. La strage si inserisce in un conflitto tra cosche mafiose per il controllo delle attività economiche, in gran parte legate al mercato ortofrutticolo, uno dei più grandi della Sicilia.

20 marzo. A Castel Volturno (Caserta) ucciso Francesco Salvo, cameriere in un bar, bruciato vivo in un raid punitivo contro il titolare che aveva tolti i videogiochi del clan.

22 aprile. A Favara (Agrigento) ucciso in un agguato mafioso il dodicenne Stefano Pompeo che si trovava su un’auto di proprietà di Carmelo Cusimano, fratello di Giuseppe indicato come vicino alla famiglia mafiosa di Favara, e guidata dall’incensurato Enzo Quaranta.

Estate. Nelle campagne pugliesi ucciso il migrante albanese Hiso Telaray, vittima della violenza dei caporali che ne sfruttavano il lavoro nei campi.

5 luglio. A Palermo ucciso il funzionario regionale Filippo Basile. Reo confesso del delitto l’esecutore Ignazio Giliberti, che accusa come mandante il funzionario Antonino Velio Sprio. Basile, capo del personale dell’Assessorato dell’Agricoltura, aveva istruito la pratica di licenziamento di Sprio, condannato per associazione a delinquere e per tentato omicidio.

21 luglio. A Gela, durante una sparatoria contro un mafioso, all’interno di una sala di barbiere, viene ucciso anche il giovane Salvatore Sultano, estraneo alla malavita.

25 agosto. Sull’autostrada Bari-Napoli uccisi Ennio Petrosino e Rosa Zaza: una macchina di contrabbandieri ha invertito il senso di marcia a fari spenti e ha travolto la loro auto.

21 settembre. A Foggia ucciso il pensionato Matteo Di Candia da killer che sparavano contro un pregiudicato rimasto ferito.

12 ottobre. A Fasano (Brindisi) travolta e uccisa Anna Pace, da un furgone di trafficanti di sigarette mentre viaggiava sull’auto guidata dal marito.

6 dicembre. Sulla provinciale tra San Donato di Lecce e Copertino durante una rapina a un furgone portavalori uccise tre guardie giurate, Luigi PulliRodolfo Patera eRaffaele Arnesano. La rapina sarebbe opera di elementi della Sacra corona unita.

2000

7 gennaio. Sull’autostrada Milano-Venezia durante un inseguimento per un’operazione antidroga rimane ucciso il sovrintendente di polizia Antonio Lippiello.

5 febbraio. A Sant’Angelo Muxaro (Agrigento) ucciso il piccolo imprenditore e consigliere comunale di Alleanza Nazionale Salvatore Vaccaro Notte. Il 3 novembre del ’99 era stato ucciso il fratello Vincenzo. I fratelli tornati dalla Germania avevano aperto un’agenzia di pompe funebri. Secondo gli inquirenti non si sono piegati alla richiesta di chiudere l’attività, da parte di mafiosi interessati alla gestione di un’altra agenzia.

24 febbraio. A Brindisi uccisi i finanzieri Alberto De Falco e Antonio Sottile e feriti gravemente i colleghi Edoardo Roscica e Sandro Marras. I militari erano a bordo di un’auto speronata da una Rover blindata di contrabbandieri.

26 febbraio. A Strongoli (Crotone) in un agguato contro pregiudicati rimane ucciso il pensionato Ferdinando Chiarotti ed è gravemente ferito il pensionato Giuseppe Marasco.

2 marzo. A Isola Capo Rizzuto (Crotone) durante una sparatoria rimane ucciso assieme al pregiudicato Francesco Arena il giovane Francesco Scerbo, impegnato nel volontariato.

5 marzo. A Giugliano (Napoli) ucciso a colpi di pistola il giovane Ferdinando Liguori. A sparare sono stati alcuni giovani del quartiere Secondigliano con cui Liguori e altri amici avevano litigato in una discoteca.

11 marzo. A Bari ucciso per errore, da killer che hanno sparato nei locali di un circolo, l’incensurato Giuseppe Grandolfo.

2 aprile. Ad Anagni (Frosinone) in un incidente provocato da un’auto occupata probabilmente da trafficanti di droga, che sono fuggiti, rimane ucciso il brigadiere della Guardia di finanza Domenico Stanisci e viene ferito un collega.

13 aprile. A Marina di Gioiosa Jonica (Reggio Calabria) ucciso con un esplosivo posto sotto la sua auto l’imprenditore Domenico Gullaci, contitolare di una ditta di materiali per l’edilizia. Nel 1997 era stato ucciso a Siderno un cognato di Gullaci, il commerciante Francesco Marzano. I Gullaci hanno interessi in Sicilia e gli investigatori sospettano che il delitto sia stato eseguito dalla ‘ndrangheta su richiesta della mafia.

7 giugno. A Bari durante una sparatoria tra due gruppi mafiosi, un proiettile vagante uccide la signora Maria Colangiuli.

14 luglio. A Francavilla Fontana (Brindisi) ucciso il maresciallo dei carabinieri Giovanni Di Mitri, colpito alle spalle dai complici di due rapinatori che aveva tentato di bloccare all’uscita da una banca. Il delitto è compiuto in un contesto in cui è diventato sempre più difficile tracciare un confine netto tra criminalità comune e crimine organizzato.

21 luglio. A Bovalino (Reggio Calabria) ucciso a colpi di fucile il commerciante Saverio Cataldo, ferita gravemente la moglie. L’ucciso aveva resistito alle richieste della ‘ndrangheta di cedere il negozio.

24 luglio. Nel canale di Otranto (Lecce) morti i finanzieri Salvatore De Rosa e Daniele Zoccola, sbalzati in acqua nello scontro tra motoscafi provocato da albanesi che poco prima avevano costretto alcuni emigranti clandestini a gettarsi in mare.

28 luglio. A Torre del Greco (Napoli) ucciso l’imprenditore Giuseppe Falanga da due killer entrati a viso scoperto nel suo cantiere. Gli investigatori ritengono che si tratti di un’azione della camorra, anche se non risulta che l’imprenditore avesse ricevuto richieste di estorsione.

10 agosto. A Napoli uccisi i giovani incensurati Pietro Castaldi e Luigi Sequino, scambiati per dei guardaspalla del capocamorra Rosario Marra.

25 agosto. Ucciso a Mesoraca (Crotone), in un agguato il cui bersaglio era il pregiudicato Armando Ferrazzo rimasto leggermente ferito, il giovane Giuseppe Manfreda che stava transitando in macchina assieme alla moglie, rimasta ferita, e due figlioletti di due mesi, di cui uno è stato ferito ad una spalla.

27 ottobre. A San Giovanni in Fiore (Cosenza) ucciso il quindicenne Giovanni Madia, da killer che hanno sparato contro l’auto per uccidere suo nonno.

12 novembre. A Pollena Trocchia (Napoli) uccisa durante una sparatoria la bambina di due anni Valentina Terracciano, figlia di un trafficante di droga.

2001

12 luglio. A Bari ucciso il sedicenne Michele Fazio, venutosi a trovare in mezzo a una sparatoria. Gli inquirenti sospettano che sia stato usato come scudo da un capo della Sacra corona unita bersaglio dell’agguato.

20 luglio. A Genova, durante le manifestazioni contro il vertice G8, viene ucciso dalle forze dell’ordine il giovane Carlo Giuliani.

6 dicembre. A Calatabiano (Catania) ucciso il commerciante in pensione Carmelo Benvegna. Aveva denunciato e fatto arrestare alcuni estorsori ed era scampato a un agguato.

2002

18 febbraio. A Casal di Principe (Caserta) viene ucciso Federico Del Prete, segretario regionale del sindacato autonomo degli ambulanti, da lui fondato, che aveva denunciato casi di intimidazione della camorra. Avrebbe dovuto testimoniare al processo, nato dalle sue denunce, contro Mattia Sorrentino, un vigile urbano di Maddaloni rinviato a giudizio con l’accusa di estorsione nei riguardi di esercenti dei mercatini per conto del clan La Torre. Il delitto è rimasto impunito.

17 maggio. A Francica (Vibo Valentia) scompare il quattordicenne Luca Cristello. Trasferitosi a Torino lavorava in nero come manovale nell’edilizia e aveva minacciato di denunciare l’impresa.

2003

4 gennaio. A Grumo Nevano (Napoli) ucciso Domenico Pacilio, che nei primi anni ’90 aveva denunciato una banda di estorsori provocando l’arresto e la condanna di uno di loro.

10 marzo. A Lamezia Terme (Catanzaro) ucciso l’imprenditore Antonio Perri che non avrebbe pagato il pizzo.

5 aprile. A San Sebastiano al Vesuvio (Napoli) il diciottenne Paolino Avella muore all’uscita dalla scuola per difendere il motorino dai rapinatori.

29 settembre. A Villa Literno (Caserta) ucciso per sbaglio il giovane Giuseppe Rovescio, in una sparatoria contro un camorrista.

2 ottobre. A Bari ucciso il ragazzo di 16 anni Gaetano Marchitelli, colpito durante una sparatoria davanti alla pizzeria in cui lavorava.

23 ottobre. A Caltanissetta ucciso il commerciante Michele Amico. Si pensa che possa avere respinto una richiesta di estorsione.

9 dicembre. A Napoli ucciso durante una rapina il giovane Claudio Taglialatela.

2004

12 febbraio. A Viterbo viene trovato morto il medico urologo Attilio Manca. Si parla di suicidio, ma la sua morte viene messa in relazione con l’assistenza medica che avrebbe prestato a Bernardo Provenzano, ricoverato con falso nome presso una clinica nei pressi di Marsiglia.

15 febbraio. A Napoli ucciso il giovane Francesco Estatico, forse per un’occhiata di troppo a una ragazza.

1 marzo. A Burgos (Sassari) ucciso, con un ordigno posto davanti casa, Bonifacio Tilocca, padre del sindaco di centrosinistra, fatto segno di numerosi attentati.

26 marzo. A Torre Annunziata (Napoli) uccisa Matilde Sorrentino, che aveva denunciato anni prima un’organizzazione di pedofili.

27 marzo. Uccisa a Napoli, nel quartiere Forcella, in un agguato contro Salvatore Giuliano, la quattordicenne Annalisa Durante.

20 aprile. A Reggio Emilia rimane ucciso il poliziotto Stefano Biondi, travolto da un’auto che fuggiva a un controllo di polizia.

17 maggio. Ucciso a Chiaiano, periferia di Napoli, l’ex imprenditore edile Biagio Avolio. Nei primi anni Novanta era stato accusato di associazione camorristica e estorsione e dopo l’arresto aveva fatto i nomi dei camorristi. Gli uccisori sarebbero coinvolti nei processi nati dalle sue rivelazioni.

11 giugno. A San Paolo Belsito (Napoli) uccisi Antonio Graziano e il nipote Francesco, incensurati, che gestivano dei supermercati in provincia di Avellino. Sarebbero estranei al mondo criminale e sarebbero stati uccisi per il loro cognome, all’interno della faida tra i Graziano e i Cava.

21 luglio. A Paola (Cosenza) ucciso l’operaio forestale Antonio Maiorano, incensurato e senza alcun tipo di legame con la criminalità. Gli inquirenti ipotizzano che gli assassini lo abbiano scambiato per qualcun altro.

24 settembre. A Locri (Reggio Calabria) muore il trentenne Massimiliano Carbone, incensurato e titolare di una cooperativa di servizi che dava lavoro anche a giovani disabili. Era stato ferito il 17 settembre.

2 novembre. A Bruzzano Zeffirio, nella Locride, uccisi l’agricoltore Pasquale Rodà, con piccoli precedenti penali, e il figlio Paolo, di 13 anni.

6 novembre. A Napoli, nel quartiere Scampia, ucciso il giovane disabile Antonio Landieri mentre giocava a bigliardino con degli amici. I camorristi hanno scambiato i ragazzi per un gruppo di spacciatori.

20 novembre. A Migliano (Napoli) ucciso l’incensurato Biagio Migliaccio, cugino di un affiliato al clan Di Lauro di Secondigliano.
Qualche ora dopo, a Napoli, viene ucciso Gennaro Emolo, padre di un giovane vicino al clan che si oppone ai Di Lauro.

21 novembre. A Melito (Napoli) uccisi, dentro una tabaccheria, il titolare Domenico Riccio e il pregiudicato Salvatore Gagliardi, probabile obiettivo dei killer.

22 novembre. A Napoli, nel quartiere Secondigliano, torturata, uccisa e bruciata all’interno di un’auto data alle fiamme, Gelsomina Verde, di 22 anni. I killer probabilmente volevano sapere dove si nascondeva il suo amico, Gennaro Notturno, appartenente al clan contrario ai Di Lauro.

6 dicembre. A Bagnoli, rione di Napoli, trovato il cadavere dell’incensurato Dario Scherillo, con nessun legame con la camorra. Probabilmente è stato ucciso per errore.

28 dicembre. A Sant’Anastasia (Napoli) rimane ferito e morirà successivamente il cinquantenne Francesco Rossi, colpito per errore in un agguato contro dei camorristi.

2005

24 gennaio. A Napoli ucciso nel negozio dove lavorava il giovane incensurato Attilio Romanò, forse scambiato per il titolare, parente di un capo del clan rivale dei Di Lauro.

31 gennaio. Ucciso a Napoli Vittorio Bevilacqua, padre di Massimo, appartenente al clan degli “scissionisti”. Sembra che si tratti di una vendetta trasversale.

24 maggio. A Siderno (Reggio Calabria) viene ucciso il giovane imprenditore Gianluca Congiusta. Nel 2007 verrà arrestato Tommaso Costa, indicato come capo dell’omonima cosca di Siderno e accusato dell’omicidio di Congiusta, che sarebbe stato ucciso per aver cercato di impedire un’estorsione.

26 giugno. A Bovalino (Reggio Calabria), durante il mercato domenicale, ucciso l’artigiano Pepe Laykovac Tunevic. I killer sono rimasti ignoti.

13 agosto. A Bovalino (Reggio Calabria) scompare Renato Vettrice, operaio di un’azienda vivaistica.

16 ottobre. Ucciso a Locri (RC) il vice presidente del Consiglio della Regione Calabria, Francesco Fortugno, da un killer che è entrato nel palazzo dove si svolgevano le primarie del centro-sinistra per le elezioni nazionali e poi si è allontanato indisturbato. L’omicidio di Fortugno, un medico eletto nelle liste della Margherita, viene dopo una serie di intimidazioni e minacce della ‘ndrangheta contro esponenti delle istituzioni, come la busta contenente un proiettile e la scritta “condannato a morte” inviata al presidente della Regione, Agazio Loiero, anch’egli esponente della Margherita. Subito dopo l’omicidio i giovani di Locri manifestano con uno striscione bianco. Ai funerali, che si terranno il 19 ottobre, altri striscioni con le scritte: “E adesso ammazzateci tutti” e “La mafia uccide, il silenzio pure” (quest’ultima richiama le manifestazioni dopo il delitto Impastato).

17 dicembre. A Napoli. ucciso Giuseppe Riccio, di 26 anni, sposato con un figlio, dipendente in una pizzeria dove sono entrati dei giovani con spranghe e pistole, per una spedizione punitiva contro i titolari.

2006

11 giugno. Trovato sulla spiaggia di Briatico (Vibo Valentia) il corpo carbonizzato dell’imprenditore agricolo Fedele Scarcella, dentro la sua auto data alle fiamme. Scarcella, che prima di essere bruciato è stato ucciso con due colpi di pistola, era conosciuto per le sue battaglie antiracket. Nel ’98 aveva denunciato gli uomini del clan Piromalli-Molè che gli avevano chiesto il pizzo.

22 agosto. A Palermo ucciso per errore il pensionato Giuseppe D’Angelo, scambiato per un capomafia. Responsabili del delitto i capimafia Lo Piccolo.

6 settembre. A Pescopagano (Potenza) ucciso, e bruciato nella macchina di servizio, Michele Landa, metronotte a guardia del ripetitore.

30 novembre. A Giugliano (Napoli) ucciso da rapinatori il tabaccaio Antonio Palumbo.

2007

1 agosto. A Reggio Calabria uccisa la guardia giurata Luigi Rende, in un assalto a un furgome porta valori.

27 novembre. A San Giorgio a Cremano (Napoli) ucciso Umberto Improta durante una sparatoria tra due gruppi di giovani.

29 dicembre. A Orgosolo ucciso l’ottantaduenne poeta, sindacalista e militante di sinistra Peppino Marotto. Si occupava in particolare degli anziani del paese ma anche dei problemi dei giovani. Si pensa che nella sua attività sociale possa avere toccato interessi di cui non doveva sapere o che avrebbe potuto mettere in pericolo.

2008

26 marzo. Sulla strada tra Catanzaro e Lamezia Terme viene ucciso l’imprenditore Antonio Longo, parte lesa in un processo in corso a Cosenza per racket.

16 maggio. Ucciso a Castelvortuno (Caserta) Domenico Noviello, titolare di un’autoscuola. Nel 2001 aveva denunciato un tentativo di estorsione ai suoi danni da parte del clan camorristico capeggiato da Francesco Bidognetti.

1 giugno. A Casal di Principe (Caserta) ucciso l’imprenditore Michele Orsi, coinvolto assieme al fratello Sergio nell’inchiesta sul consorzio Eco 4, attivo nello smaltimento dei rifiuti nei comuni del Casertano e che aveva cominciato a collaborare con la giustizia. Il delitto sarebbe stato compiuto dal gruppo dei Casalesi, legato a Francesco Bidognetti

6 giugno. A Pagani.(Salerno), ucciso durante una rapina il sottotenente dei carabinieri Marco Pittoni.

16 giugno. A Marano di Napoli, ferito, in un assalto a un portavalori, la guardia giurata Gennaro Cortumaccio, che morirà due mesi dopo.

11 luglio. A Marina di Varcaturo (Napoli) ucciso, nello stabilimento balneare di cui era gestore, Raffaele Granata che si era rifiutato di pagare il pizzo. Alcuni anni fa aveva denunciato e fatto arrestare i taglieggiatori.

8 settembre. A Pozzuoli (Napoli), ucciso, durante un tentativo di rapina in una pizzeria, la guardia giurata Giuseppe Minopoli.

18 settembre. Uccisi a Castelvolturno (Caserta) 6 extracomunitari: Abada El HadjiCristopher AdamsFrancis Kwame Antwi JuliusSamuel KwakoAlex Jeemes,Eric Yeboah Affum, da un commando che ha sparato centinaia di colpi. Gli uccisi sarebbero operai non legati all’ambiente dello spaccio. Il 14 gennaio 2009 verrà arrestato il capocamorra latitante Giuseppe Setola, considerato il mandante della strage e di altri omicidi.

26 settembre. A Casapesenna (Caserta), muoiono gli agenti Francesco Alighieri e Gabriele Rossi, durante l’inseguimento a un auto che non si è fermata al posto di blocco.

2 ottobre. A Giugliano (Napoli) ucciso Lorenzo Riccio, ragioniere di una ditta di pompe funebri, il cui titolare, probabile obiettivo dell’agguato, aveva testimoniato contro il camorrista Francesco Bidognetti.

3 ottobre. Si suicida gettandosi da un viadotto dell’autostrada Messina-Palermo Adolfo Parmaliana. Docente universitario, aveva denunciato le malefatte degli amministratori di Terme Vigliatore e di altri Comuni del Messinese. Le sue denunce erano cadute nel vuoto e ultimamente era stato chiamato in giudizio per calunnia per suoi attacchi ai politici della zona.

5 ottobre. A Casal di Principe (Caserta), all’interno di un circolo ricreativo per anziani, ucciso Stanislao Cantelli, zio del collaboratore di giustizia Luigi Diana.

1 dicembre. A Napoli ucciso durante una rapina il farmacista Raffaele Manna.

2009

10 aprile. A Villaricca, nella periferia di Napoli, si suicida il ragazzo tredicenne Vittorio Maglione, figlio di un boss della camorra. Lascia un biglietto al padre: “Adesso sei contento. Non ti rompo più”. Nel 2005 il fratello era stato ucciso da altri camorristi.

26 maggio. A Napoli, durante una sparatoria tra camorristi, viene colpito il musicista romeno Petru Birlandeanu. Muore dissanguato tra l’indifferenza dei passanti.

25 giugno. A Crotone, durante una partita di calcetto, un killer spara dalla recinzione uccidendo un camorrista e ferendo sei ragazzi, tra cui Domenico Gabriele, di 11 anni, che morirà il 20 settembre dopo tre mesi di coma. Nell’aprile 2010 saranno incriminati i giovani Andrea Tornicchio, come mandante e esecutore, e Vincenzo Dattolo, appartenenti al clan ‘dranghetista Tornicchio e già detenuti assieme ad altri del clan per altri reati.

11 ottobre. A Serra San Bruno (Vibo Valentia) scompare il ragazzo Pasquale Andreacchi. I resti sono stati trovati successivamente.

24 novembre. Scompare la testimone di giustizia di Petilia Policastro (Catanzaro), Lea Garofalo. Verrà torturata, uccisa e sciolta nell’acido.

5 dicembre. A Taurianova (Reggio Calabria) ucciso il diciottenne Francesco Maria Inzitari, figlio di Pasquale esponente dell’Udc e imputato per concorso esterno. Dopo l’omicidio manifestazione dei giovani del territorio.

2010

5 settembre. A Pollica (Salerno) ucciso dalla camorra il sindaco Angelo Vassallo per la sua azione a tutela dell’ambiente e per le sue denunce contro gli spacciatori.

2011

13 gennaio. A Napoli ucciso da un proiettile vagante il meccanico Vincenzo Liguori: stava lavorando nella sua officina dove ha tentato di ripararsi un pregiudicato inseguito e ucciso da due killer.

FONTE: legalitaegiustizia.it