Scuola di inclusione sociale

La scuola è, oggi come ieri, un punto focale e fondamentale per la conservazione, la trasmissione e la generazione di cultura. Oggi, più di ieri, al pari dell’educazione, l’integrazione con le diverse culture che vivono, insieme a noi, la nostra società è necessaria. La scuola e l’integrazione, nella visione che anima la nostra associazione, non possono che procedere fianco a fianco: il principio che le anima è allo stesso tempo l’inclusione sociale. Da queste idee nasce la Scuola di Inclusione Sociale.

Il Gomitolo Perduto ha a cuore le minoranze, tutti coloro che nelle città e nella società in cui viviamo rappresentano un punto di vista e vita svantaggiato, vittime di ineguaglianza sociale ed economica. Per questo motivo, insieme ad altre realtà presenti nel territorio fiorentino e toscano, la nostra associazione ha voluto porre le basi per costruire un percorso di crescita e maturità per coloro che vivono la condizione di migrante e rifugiato, dovuta al fenomeno storico che più caratterizza i nostri tempi, l’immigrazione.

La Scuola di Inclusione Sociale è il progetto che vede la collaborazione della comunità della Chiesa Evangelica Valdese, associazione culturale Albatros, il Cenacolo, i Custodi del Paesaggio. Il nostro obiettivo, della rete che tutti questi attori menzionati hanno l’ambizione e la volontà di tessere e strutturare, è portare accoglienza e soprattutto un servizio verso chi ha bisogno. 

Coloro che fuggono, che partono, che decidono secondo propria libertà di intraprendere un viaggio, chi per mare chi per terra, che li ha portati in Europa, in Italia, a Firenze, sono persone come noi. Da loro possiamo imparare noi per primi, ma verso di loro abbiamo una responsabilità: quella di predisporre all’inserimento sociale e culturale, per una via che non sia semplicisticamente quella dell’assimilazione alle abitudini e talvolta ai pregiudizi della nostra società, ma di un’integrazione tra culture ed esperienze riuscita ed armoniosa.

Gli obiettivi del corso, che prevede piccole classi da 10-15 ragazzi migranti, che già possiedono una minima e solida conoscenza della lingua italiana sono basilari, ma eticamente necessari: favorire un buon livello di autonomia e integrazione nella società italiana, rafforzare il senso civico e la legalità, predisporre per ognuno un piano individuale di autonomia per inserimenti lavorativi e sociali.

Le attività, dunque, che seguiranno sono: corsi di lingua italiana (base, intermedio e alto, per minori), corsi di educazione civica e corsi di cooperazione internazionale. Per ogni classe sarà svolta un’analisi delle competenze e attitudini personali, grazie eventualmente anche ad una possibile assistenza psicologica. Allo stesso tempo, non in ultima analisi sarà valutata la potenzialità di inserimenti lavorativi e di apprendistato con le associazioni di categoria agricole, artigiane e di pesca. Infatti, queste realtà saranno fondamentali per le attività di lavoro pratico e di studio delle conoscenze professionali, come i corsi di potatura degli ulivi e i corsi di cucina.