Esperienze durante la prima ondata del Covid

Ringraziando la regione Toscana per il contributo che ci ha permesso si aiutare a chi era nel bisogno durante la prima ondata pandemica.
Questo periodo della prima ondata pandemica, ha visto un incremento notevole della richiesta d’aiuto da parte di realtà sconosciute fino ad allora, da parte delle associazioni, realtà parrocchiali, comune (direzione sociale) e Caritas. Come espresso dal 5 report della Caritas diocesana fiorentina, l’incremento delle richieste d’aiuto da parte delle zone grigie è aumentato in modalità esponenziale sopratutto nelle fasce che vanno dai 35 ai 44 anni.

Da parte del “Il Gomitolo Perduto” abbiamo rapidamente sentito l’urgenza d’attivarci per portare il nostro contributo alle realtà fiorentine maggiormente conosciute come le realtà Parrocchiali, ecco perché abbiamo deciso di concentrarci maggiormente sulla distribuzione di bene di prima necessità piuttosto che fornire servizi:

Preziosissimo Sangue

San Donato in Polverosa

Santo Stefano in Pane

Santa Maria Ausiliatrice

San Salvi

Ci siamo fatti promotori di fornire beni alimentari di prima necessità e a lunga durata per le parrocchie che si sono fatti carico di distribuire i pacchi alimentari a tutti quelle persone che ne hanno fatto richiesta.

Ci è sembrato opportuno contribuire anche a sostenere il banco alimentare che ha svolto un ruolo di primo piano durante il periodo della pima ondata pandemica.

Inoltre viste le difficoltà dovute alle chiusure a tutti i livelli e soprattutto alle chiusura delle scuole, dei centri diurni, delle cooperative B , dei centri psichiatrici, l’isolamento fisico e relazionale ha portato a creare un maggiore divario tra i livelli di popolazione, tra chi ha avuto la possibilità di restare connesso e chi no. Pertanto abbiamo optato di sostenere l’associazione Il Sipario, che nasce per volontà di un gruppo di amici che hanno come obiettivo comune il «migliorare la qualità di vita non solo dei ragazzi con disabilità intellettiva e/o sensoriale ma anche delle loro famiglie» ed «essere promotori di una cultura in cui ogni persona ha pari dignità ed il ruolo di ognuno è integrato in quello degli altri».
I ragazzi disabili, per noi, non sono degli “infelici” e le loro famiglie delle “povere sfortunate”, li consideriamo, invece, una vera e propria “ricchezza”, perché insieme possono diventare una trainante forza di crescita umana ed etica oltre ad una considerevole risorsa per lo sviluppo dell’intera società. È importante, però, “dimostrare fiducia nelle potenzialità del ragazzo e in quelle della sua famiglia” affinché il ragazzo possa crescere nel modo migliore e la famiglia si senta sostenuta nell’affrontare le difficoltà e supportata nel creare soluzioni.
Siamo certi che “i genitori conoscono i figli meglio di chiunque altro e che vogliono per loro le migliori opportunità di sviluppo”: è per questo che SIPARIO è a disposizione delle famiglie per collaborare ed insieme essere un servizio, speriamo “utile”, alla crescita dei loro figli.
Il dono dei Tablet e di diversi servizi è stato molto gradito per il fatto che l’isolamento e la chiusura dell’attività del ristorante da loro gestito, li ha portati a perdere contatto con il mondo circostante.

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